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Nuccilli a Destinazione Arechi: “Io l’unico che può salvare la Salernitana”

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Alessandro Nuccilli parla ai microfoni di RCS75 Radio Castelluccio, durante “Destinazione Arechi” condotto da Francesco Di Pasquale e spiega la sua storia e le sue intenzioni riguardo l’acquisto della Salernitana.

Nuccilli: “Sono l’unico che può salvare la Salernitana”

L’imprenditore romano Alessandro Nucilli racconta tutta la storia della trattativa per acquisire la Salernitana ai microfoni di “Destinazione Arechi” su RCS75 Radio Castelluccio intervistato da Francesco Di Pasquale, ed espone la situazione attuale.

Da cosa nasce l’interesse di Nuccilli per la Salernitana?

«Mi piace il mondo del calcio, ci sono stato dentro e sono stato infangato da cose non vere. Salerno è una piazza importante dove si può fare calcio nel modo che piace a me. Il progetto che ho in testa porterebbe tanto lavoro a tanti imprenditori a Salerno». 

In passato si è fatto il suo nome per altre società come Parma, Monza…

«Parma e Monza è stato solo un parlare, non ho mai preso in considerazione di acquistarle a causa dei debiti. A Pavia sono stato messo in mezzo. Foligno è stata l’unica occasione, ma si è scoperto che anche lì c’erano tanti debiti. Siena è tutto inventato dal dottor Ponte, quando sei un piccolo imprenditore dai fastidio, ti mettono in mezzo».

C’è stato qualche obbligo di non divulgazione?

«Sono l’unica persona che può acquistare la Salernitana. Sono una persona pulita. Rispetto i protocolli ma datemi una possibilità di dimostrare chi sono e quello che posso fare. Posso salvare un club di Serie A importante, una città e una tifoseria. I tifosi devono andare avanti, sarò al loro fianco e combatterò per prendere la Salernitana. Non capisco perché non posso parlare con la Lega e i trustee, c’è qualcosa che non quadra. Forse vogliono far saltare Lotito».

Lei è da solo o ha creato una cordata?

«Posso farla sia da solo, ma anche con altri due gruppi importanti. Per questioni di privacy non posso fare nomi: una è una fabbrica di tabacco e l’altra una banca svedese. Purtroppo quando andai con Lotito con l’investitore australiano non c’erano le condizioni. L’unica cordata romana di cui si è parlato per la Salernitana ero io. Ho lo stesso carattere della Salernitana: non mollo. La mia trattativa il trustee ce l’ha, ma non vogliono ricevermi, così come la Lega. Le garanzie ci sono, così come i grandi imprenditori. Non vedo il motivo per cui non posso fare questo tipo di operazione».

Cosa farebbe se diventasse il presidente della Salernitana?

«Non posso dirle nulla se non ho in mano tutte le carte. Io rifonderei tutto, dalla A allo Z. La dirigenza la rifarei con persone più competenti, ma è normale che quelle presenti vanno valutate. Il mio progetto è mirato a creare un centro sportivo e rifare un “Arechi” che possa diventare la casa della Salernitana. Ad oggi solo io posso salvare la Salernitana». 

Perchè la trattativa si è arenata?

«Siamo arrivati fino alla garanzia, fatta da una banca inglese. Purtroppo la banca non è riconosciuta dalla banca d’Italia e per la Lega si è stoppato tutto. Ad oggi bisogna investire almeno altri 10-15 milioni per cercare la salvezza. Abbiamo optato per un’altra banca riconosciuta e siamo pronti per la controproposta (più bassa) e abbiamo anche la caparra del 5%».

Un appello ai tifosi

«Ho preso questa situazione a cuore. Io sono come i tifosi e la squadra, non mollo. Dico ai tifosi di non strappare gli abbonamenti e sostenere i calciatori».


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