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Napoli-Salernitana: i rapporti tra le tifoserie

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È atteso su entrambe le sponde il derby di ritorno tra Napoli e Salernitana in programma domenica pomeriggio allo stadio Maradona.

Dopo la vittoria partenopea di misura all’Arechi, le due squadre tornano ad incontrarsi in campionato ma con uno scenario di restrizioni ben più ampio per le due tifoserie.

il decreto governativo di prevenzione dal COVID19 ha imposto momentaneamente la limitazione all’accesso negli stadi a cinquemila spettatori e divieto di trasferta agli ospiti.

Il derby sarà quindi un privilegio per pochi e non garantirà purtroppo un adeguato spettacolo folkloristico sugli spalti. Gli ultras napoletani dovrebbero ancora una volta disertare l’appuntamento a causa dei vincoli alle modalità del tifo imposte dal governo ed al limite di presenze, elementi che condizionano inevitabilmente le tifoserie organizzate.

La situazione, tuttavia, non riduce l’attesa è la rivalità legate all’evento. In campo il gap è abissale: il Napoli intende ancora rincorrere il sogno scudetto e quantomeno consolidare la migliore posizione in chiave qualificazione Champions. La Salernitana, dal canto suo, si lecca le ferite per le tante assenze dovute ai contagi di ben sette calciatori al coronavirus e proverà a gettare il cuore oltre l’ostacolo con le armi attualmente a disposizione. La freccia migliore nell’arco dei granata in questo momento è rappresentata per il ritrovato entusiasmo e la nuova iniezione di fiducia grazie all’avvento della società targata Iervolino e del uovo DS Sabatini. Si annunciano rivoluzioni che potrebbero ulteriormente motivare i granata sul rettangolo di gioco.

La partita sarà dura e non si terrà purtroppo sui gradini dello stadio, come nei celebri anni di inizio duemila, quando le due compagini militavano in serie B e più volte diedero vita a sfide avvincenti e competitive. Indimenticabili le coreografie e gli striscioni, piccanti specialmente su sponda granata. Ha fatto il giro del mondo, ad esempio, quella dei famosi “Dieci piani di morbidezza” inscenata all’Arechi. Altri tempi, altre situazioni, il calcio e la società da allora sono profondamente cambiati.

Non è cambiata la passione per la propria maglia, però, sia in casa azzurra sia per i sostenitori della Bersagliera. Il neo presidente Iervolino, simpatizzante anche per i colori del Napoli, essendo nativo di Palma Campania e cresciuto sulla scia del mito di Maradona, ha auspicato per un futuro all’amicizia tra le due città e le due torcide. Oggi i tifosi sono profondamente divisi a causa di episodi accaduti nel passato, all’arroganza di alcuni e alla predisposizione alla violenza di altri. Tuttavia, l’amore sconfinato per la propria squadra del cuore li unisce come forse in nessuna altra terra ugualmente. Il tempo è galantuomo ed emetterà la sua inesorabile sentenza.

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