A due giorni dalla sfida dell’Arechi è stato il terzino Vasile Mogos a parlare ai media del suo inizio di stagione e della gara con la Salernitana:
“Lo scorso anno ho giocato poco, è vero, ma non è stato facile per me cambiare squadra a gennaio; era il salto di categoria che avevo sempre sognato di fare, ero pronto a mettermi in gioco; scendere poco in campo mi ha anche aiutato a crescere come calciatore e come uomo. Quest’anno sono ripartito con l’intenzione di entrare subito in condizione, anche se, essendo fisicamente grosso, entro in forma un po’ più tardi; peraltro soffro molto il caldo, non vuole essere una scusa, ma per uno che viene dalla Romania, dove le temperature scendono anche 30° sotto zero… Sento la fiducia dello staff tecnico, il Mister è molto preparato, così come tutto lo staff, quello che chiamo la “squadra fantasma”: ci danno una grande mano, non ci fanno mancare niente, ci preparano nei minimi particolari, ci spiagano i più piccoli dettagli e questo fa sicuramente la differenza. Con il Palermo abbiamo conquistato un punto importante, abbiamo giocato una buona gara. A Salerno andremo con l’intenzione di prenderci altri punti che ci servono per la classifica. Vincere aiuta a vincere”.
Il difensore rivela anche un particolare della sua vita privata:
“Nei momenti di difficoltà trovo conforto nella mia famiglia, siamo molto uniti e loro sono il mio stimolo più grande; quando sono in campo e mi sento stanco penso a quando i miei genitori si svegliavano alle quattro del mattino per andare a lavorare. Quella sì che è una fatica, non la mia, ora sono io a lavorare per loro e mi danno una carica in più”.
A chi gli ha chiesto qual è stato l’attaccante più difficile da marcare in questo inizio di campionato ha detto:
“Nell’Ascoli in allenamento sono tutti difficili da marcare se sono in forma, Favilli fisicamente è molto forte e se prende posizione è difficile da marcare; l’altro è Lores Varela, con la palla al piede è difficile fermarlo, non sai mai dove va. Invece per quanto riguarda gli avversari non ho un nome in particolare fra gli attaccanti affrontati quest’anno, in difesa lavoriamo bene con la linea, quindi per ora non ricordo qualcuno che ci sia sfuggito via”.
Mogos ha parlato anche di come è cambiato il suo ruolo col modulo di Fiorin:
“Ho avuto la fortuna di avere anni fa Mister Civeriati, che faceva giocare più o meno allo stesso modo con i terzini che dovevano giocare molto la palla; quindi quando in estate abbiamo iniziato a lavorare col nuovo staff tecnico ero un po’ avvantaggiato”.