In vista della sfida tra Salernitana e Roma, valevole per la 32ª giornata di Serie A 2021-2022, abbiamo avuto il piacere di intervistare Mirko Antonucci, doppio ex della partita.
Mirko Antonucci, il doppio ex
Il giovane talento classe 1999, è un doppio ex della sfida tra Roma e Salernitana, che andrà in scena domenica alle ore 18. In particolare, Roma rappresenta per Antonucci un importante legame simbolico, essendo nativo della capitale e tifoso giallorosso. Oggi gioca nel Cittadella, con cui sta trovando maggiore continuità e minutaggio, rispetto l’esperienza con la Salernitana.
Con la maglia della Salernitana ha disputato solo tre partite in campionato, sotto la guida del tecnico Fabrizio Castori. Un po’ per scelte tecniche, un po’ per dinamiche del campionato, il talento scuola Roma non ha quasi mai avuto la possibilità di esprimere le proprie potenzialità a Salerno. Con la maglia del Cittadella, invece, sta trovando maggior minutaggio: sono ventiquattro le partite disputate, condite anche anche da tre gol realizzati.
La carriera di Antonucci
Mirko Antonucci, dopo esser cresciuto, dal 2013 al 2017, nelle giovanili della Roma, inizia la propria carriera in prima squadra nella stagione 2017-2018. Nel gennaio del 2018, arriva l’esordio in Serie A, nella sfida contro la Sampdoria terminata per 1-1, in cui realizza l’assist per il pareggio di Edin Dzeko. Successivamente, segue il prestito al Pescara, nella stagione 2018-2019.
Tornato alla capitale, non trova molto spazio e, nel gennaio del 2020, viene girato in prestito in portogallo, al Vitoria Setubal. Nell’estate del 2020 approda a Salerno e conquista la promozione in Serie A, nonostante lo scarso minutaggio. Oggi gioca al Cittadella, e nella squadra veneta sta trovando minutaggio maggiore e anche qualche gol.
Quali ricordi ha della esperienza con Salernitana, nonostante la sfortuna di aver giocato poco? Hai legato amicizie particolari?
«Ho qualche ricordo, in particolare ho legato molto con André Anderson, Edoardo Iannoni e Thomas Kupisz, però con tutti mi sono trovato bene. A Salerno sono stato bene con la squadra».
Come si sta trovando al Cittadella in questa stagione?
«Adesso benissimo, la squadra è come una famiglia. Cittadella rappresenta il posto e l’ambiente ideale per crescere».
Quanto è difficile, per un giovane calciatore italiano, poter esprimere al massimo le proprie potenzialità?
«Penso che non è tanto questione di difficoltà, quanto più imparare dagli errori. Io ho sbagliato tanto, sebbene ho fatto poca carriera, ma gli errori mi sono serviti per imparare. In particolare al primo sbaglio, rischi di subirlo pesantemente, ci sono, infatti, calciatori che avvertono un po’ l’urto, mentre altri si lasciano un po’ più andare. Devi, secondo me, dare sempre fiducia al giovane e farlo crescere passo dopo passo, solo così potrà crescere».
Roma è la tua città nativa. Come vivrai la gara tra Roma e Salernitana?
«La vedo come una partita normale di campionato, non penso molto a queste cose. Che vinca il migliore, ma essendo tifoso della Roma farò il tifo per i giallorossi, tuttavia ribadisco che vinca il migliore».