Focus sulla stagione del co-patron Marco Mezzaroma. L’unico della triade ad esporsi pubblicamente e, probabilmente, a crederci fino alla fine… nonostante, talvolta, pecchi di concretezza.
Focus sulla stagione di Marco Mezzaroma
Al termine di Salernitana-Spezia, è andata in archivio l’ennesima stagione in chiaroscuro dei granata. Una stagione che, ai nastri di partenza, si presentava con ben altre aspettative rispetto agli ultimi, infausti e a tratti persino mortificanti, risultati ottenuti dal ritorno in cadetteria. L’ingaggio di Gian Piero Ventura, checché se ne dica, avrebbe dovuto garantire, almeno sulla carta, la volontà di porre di basi per un progetto vincente. Senz’altro, già solo per il curriculum di Mister Libidine che, Nazionale e ChievoVerona a parte, ha sempre, o quasi, raggiunto ottimi risultati con organici talvolta persino mediocri. Un curriculum che, non ce ne vogliano i predecessori, nulla ha che vedere con quelli dei vari Gregucci, Menichini, Bollini, Torrente e compagnia.
Alla fine, l’addio dell’ormai ex tecnico granata, costringerà la proprietà a stravolgere i suoi piani, con la presumibile, ennesima, rivoluzione tecnica a cui, ormai, i tifosi si sono abituati negli ultimi anni. Mezzaroma, intervistato più volte nell’ultimo periodo, a dimostrazione della grande disponibilità, ha sempre difeso il lavoro del tecnico sin dal primo giorno. L’unico, probabilmente, a credere nella promozione fino in fondo e a restare vicino alla squadra anche nei momenti di maggiore difficoltà. Emblematica la scelta di seguire, ad esempio, Salernitana–Empoli dalla Curva Sud Siberiano, desolatamente vuota per le, purtroppo, note misure anti-Covid. Sostanzialmente, sono minime le “colpe”, vere o presunte, da poter ascrivere al co-patron, se non quella, forse, di avere poca voce in capitolo sulle scelte di qualsivoglia natura.
Le aspettative per la prossima stagione
A nostro modo di vedere, con Lotito sempre molto impegnato con la Lazio, sarebbe opportuno che Mezzaroma assumesse più controllo a 360 gradi. Un imprenditore, nonché un uomo, che ha sempre dimostrato serietà, disponibilità e autorevolezza e che, a nostro avviso, sarebbe in grado di “sopportare” anche il peso delle critiche. Che la prossima stagione possa sancire una sorta di cambio di gerarchie? Ai posteri l’ardua sentenza.