Milanese: “Spero che Salerno e Trieste realizzino quest’anno i loro sogni”
Inizia una settimana calda, tante interviste e argomenti a tema sul portale di SalernoSport24, al tramonto di questi sette giorni l’attesa sfida al Perugia. Oggi abbiamo intervistato Mauro Milanese, colonna portante di Inter e Perugia, un anno a Salerno con il suo amico Arturo Di Napoli, e una Serie B conquistata a suon di discese sulla fascia.
Ciao Mauro. Da calciatore, ad allenatore, infine, dirigente. Quant’è lungo il passo?
“Allenatore è un parolone. Al Leyton Orient sono stato direttore sportivo e, più che allenatore, un traghettatore; in Inghilterra è abbastanza usuale una cosa che, invece, in Italia, suonerebbe un po’ strano. Oggi sono l’amministratore unico della Triestina e rappresento una cordata di imprenditori australiani che ha investito in questo club”.
Quasi in ogni squadra in cui hai giocato hai lasciato il segno, grazie ad una condizione atletica davvero al top: in un calcio come quello di oggi dove anche in categorie inferiori come la Serie B si gioca tanto, anche ogni tre giorni e poi si fanno pause anche di 15/20. Quanto può influire sui calciatori?
“Oggi il calcio è questo, lo spettacolo va in scena ogni tre giorni. Il ruolo del preparatore atletico diventa di fondamentale importanza, si può dire che siano i protagonisti dietro le quinte. E’ un pedina, quello del preparatore atletico, del quale oggi non si può far a meno”.
Esperienze importanti dicevamo, a Salerno come a Perugia. Le tue sensazioni delle due esperienze?
“A Perugia sono stato cinque anni. E’ stata un’esperienza bellissima! Quattro anni su cinque arrivammo in Coppa Intertoto, già solo questo riempie di soddisfazione pensando che, sotto alle ‘sette sorelle’ del campionato c’eravamo noi. Salerno ce l’ho nel cuore, a parte il campionato vinto. Stetti benissimo, una città piccola ma con un potenziale di tifo enorme rispetto al numero di cittadini. Quindi un bacino davvero caldo, il quale merita ben più della Serie B”.
Un saluto a Salerno?
“Un saluto caloroso al popolo granata al quale auguro di entrare nei play-off quest’anno e, magari con un po’ di fortuna, riuscire ad arrivare in Serie A”.