Un attaccante come pochi. Diverso dagli altri per le qualità tecniche importanti. Differente perché sempre al servizio dei compagni. Maurizio Lucchetti è stato il centravanti atipico di una squadra fortissima. Quella Salernitana che, dopo 24 anni di amarezze, restituì gioia e cadetteria alla città. Un uomo da pochi gol, appena sei in quella trionfale stagione. Un ragazzo però dal grande temperamento e dall’innato senso tattico. Metà dei gol granata arrivarono da sue intuizioni. Assist in serie, movimenti intelligenti, lotta ed orgoglio. Autentico punto di riferimento di quel gruppo meraviglioso.
Maurizio Lucchetti: l’uomo delle promozioni
Ovunque abbia giocato ha lasciato ricordi indelebili. Come uomo. Come calciatore. Cremonese di Crema il baffuto attaccante è un vero e proprio talismano. Sempre stagioni importanti, spesso culminate con salti di categoria. Era successo a Vicenza al suo primo anno in biancorosso. Subito promozione, subito Serie B. Di nuovo a Cosenza, qualche anno più tardi. Sei gol in trentadue presenze e i calabresi volano in cadetteria. Di nuovo a Salerno, sempre trionfo. Dopo una vita di acquisti indovinati solo in estate. Dopo decine di centravanti dal nome altisonante e dal rendimento altalenante, Maurizio Lucchetti è stato, invece, una certezza. Per i compagni e per le città dove ha giocato. Alla fine era sempre promozione.
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