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Marco Gaeta: “Sono nato a Milano ma mi sento salernitano. Con il Latina voglio raggiungere la doppia cifra”

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Nato a Milano ma salernitano di origini, Marco Gaeta è cresciuto nelle giovanili del Milan da cui poi è partito per girare l’Italia calcistica, militando in piazze importanti come Messina, Monza e Teramo. Attualmente in forza al Latina Calcio, Marco è a Salerno per la quarantena che sta passando in famiglia. Intervistato dalla nostra redazione, l’attaccante classe ’92 ha raccontato la sua quarantena salernitana, il suo rapporto con Salerno, non dimenticando di analizzare la crisi che stiamo vivendo e di raccontarci i suoi obiettivi personali e con il Latina Calcio.

Le parole di Marco Gaeta

Ciao Marco. Come stai affrontando questa quarantena?

Sto trascorrendo questo periodo a Salerno insieme alla mia famiglia, mia sorella, mia mamma e mio cognato. Ero venuto a Salerno a trovarli nel weekend della sospensione dei campionati, dopo di che il governo ha fatto scattare la quarantena in tutta Italia e sono ben contento di passarla a Salerno. Cerco di sfruttare questo periodo per stare in famiglia, visto che ci vediamo poco durante l’anno. Ovviamente io sto seguendo tutti i giorni, di comune accordo con la società del Latina Calcio, un percorso di allenamento individuale. 

Quali pensi saranno le ripercussioni di questo stop e questa crisi sul mondo del calcio?

Penso che ci troviamo di fronte ad un evento storico. Questa grossa crisi economica dovuta al virus sta incidendo tantissimo sull’andamento dei campionati, sull’economia globale e delle squadre. Forse questa disgrazia offrirà l’opportunità di valutare una riforma campionati che possa apportare benefici per tutti.  In ogni caso voglio restare convinto e fiducioso che ci sarà una ripresa molto presto. Sempre nel rispetto delle norme per la salute e di chi in questo momento sta lavorando per salvare vite, la cosa più giusta, a mio parere, sarebbe quella di cercare in tutti i modi di riprendere e concludere i campionati. L’annullamento andrebbe contro i principi su cui si fonda il valore della competizione sportiva.

Qual è il tuo rapporto con Salerno e la Salernitana?

La mia famiglia e i parenti sono di Salerno, nonostante io sia nato e cresciuto a Milano e calcisticamente nel Milan, la Salernitana, lo stadio Arechi e la Curva Sud Siberiano sono sempre stati nel mio cuore. Giocare qui sarebbe realizzare un sogno nel cassetto. Ho un bellissimo ricordo della partita che con il Teramo vincemmo (tre a zero in Tim Cup) proprio qui all’Arechi davanti a 7000 spettatori.

Quali sono gli altri momenti della tua carriera che ti va di ricordare?

Oltre proprio a questa partita all’Arechi, il mio goal al Rigamonti di Brescia nel turno successivo, proprio contro le Rondinelle. Mentre quest’ anno il gol più bello l’ho fatto nel derby contro la Vastese, sotto la curva Marsicana. 

Qual è il tuo obiettivo per il prossimo futuro?

Tornare a giocare queste 10 partite del girone di ritorno con la mia attuale squadra, il Latina Calcio e segnare i tre goal che mi mancano per raggiungere la doppia cifra, per ora voglio concentrarmi sul presente. Se invece non si tornerà a giocare mi sarò comunque preparato al meglio delle mie possibilità.

Un saluto ai lettori di SalernoSport24 ed ai tifosi della Salernitana

Ringrazio la redazione SalernoSport24 e l’avvocato Lucio Orlando e mando un saluto caloroso a tutto il popolo granata.

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