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Mantovani a Box to Box: “Sogno la massima serie con questa squadra”

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La Salernitana ci porta alla scoperta dei suoi giocatori. Il format “Box to Box” porta alla scoperta dentro e fuori del rettangolo di gioco gli atleti dell’Ippocampo. Questa settimana c’è Valerio Mantovani.

Mantovani: “Vestuti posto magico”

Le storie dei calciatori granata, oggi con Valerio Mantovani, calciatore bandiera dei granata che sogna la promozione in massima serie… calcando nell’intervista il prato del Vestuti: «Questo è un posto emblematico per la città di Salerno e per i tifosi che ci vengono a vedere che raccontano ancora oggi questo posto. Salerno vive di calcio e questo posto per loro magico cercano di trasmettercelo. Queste storie a noi ci fanno un gran bene». Da romano con un trascorso nelle giovanili della Roma, Mantovani racconta gli inizi: «Dopo sette anni con la Roma non poter continuare con loro è stato un gran dispiacere. Ci sono dinamiche nel calcio che bisogna affrontare e comprendere. La società non ha creduto in me per un ritardo nello sviluppo fisico. Scelsi poi Torino lontano dalla famiglia e da tutti. Ero tifoso della Roma ed era bello stare li a casa. Da giovane vedere la prima squadra giallorossa allenarsi con te è una grande gioia. Mister Longo è un mister importante per me, colui che più di tutti ha creduto su di me. Mi ha insegnato tanto soprattutto nel percorso lontano da casa. Torino club importante, che tiene alle sue tradizioni».

L’arrivo a Salerno

«Sono contento che la Salernitana abbia creduto in me quando rimasi svincolato dal Torino. Un bel salto, abituato a giocare in Primavera. Sono venuto a Sarnano e appena entrato negli spogliatoi tutta gente di esperienza e io essendo un ragazzo ho cercato di adattarmi il prima possibile. Poi grazie a Sannino, una delle persone più vere nel calcio, mi ha aiutato tantissimo. L’emozione dell’esordio e dell’Arechi contro il Verona è stato impressionante. Mai visto uno stadio pieno, poi al gol di Coda è cascata la Curva Sud. Poi arriva l’infortunio, dolori lancinanti e per non abbandonare la squadra ho fatto i playout e dopo ho fatto le visite di dovere. Ho scoperto di avere un osso staccato e due tendini quasi seghettati. Per fortuna sono stato curato dal medico finlandese ma è stato un anno durissimo».

Il saluto di Sannino

Uno degli episodi di “Box to Box” è la scatola dei ricordi. A Mantovani arriva un saluto da mister Sannino e quasi si commuove delle belle parole che il tecnico gli rilascia: «Mi hanno toccato le sue parole, mi ha portato indietro nel tempo quando sono arrivato a Sarnano. Non mollava mai. Era un martello. Un papà che cerca di metterti sulla retta via. Bastone e carota. A lui importava come ti allenavi e come ti comportavi. Dovevi essere una persona propositiva e di questo gliene sono grato. Mi ricordo la prima partita quando mi disse che nonostante l’età già intravede in me qualcosa e mi schierava titolare».


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