Il calcio italiano sta vivendo forse uno dei suoi momenti più bassi dopo l’ennesimo scandalo che ha toccato, ancora una volta, la sua stella, la squadra più rappresentativa, la Juventus, oltre, chiaramente, al dover assistere ai mondiali dalla televisione per la seconda volta di fila. SalernoSport24 ha intervistato Luciano Mondellini, direttore di Calcio&Finanza per un parere su ciò che sta accadendo in Serie A.
L’opinione di Mondellini sulla Juventus e la Serie A
Se si vuol parlare di come funziona il calcio delle scrivanie, quello dei portafogli, delle squadre in Borsa per intenderci, l’interlocutore è Calcio&Finanza. Ragion per cui abbiamo intervistato Luciano Mondellini in un momento particolare del calcio italiano, non il più basso, ma solo perché di momenti bassi ce ne sono stati tanti (ahì noi). Alla TV per la seconda volta consecutiva a guardare i mondiali da spettatori, con in più una Coppa d’Europa che fa quasi più male nell’autocommiserazione.
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Luciano Mondellini e Calcio&Finanza
Calcio&Finanza è una testata giornalistica giovane (registrata nel 2020), ma formata da professionisti del settore, non solo nel calcio, ma anche nell’economia. Perché il pallone di oggi è soprattutto fatto di soldi, e senza è un giocattolo che non funziona. Così, dopo aver ascoltato Jacobelli, ex direttore di metà dei giornali nazionali italiani negli ultimi vent’anni, abbiamo sentito la ‘campana’ di Luciano Mondellini, direttore dell’autorevole giornale web che richiama l’attenzione di appassionati ma anche, appunto, di professionisti.
Qualora venisse tutto comprovato, dove può portare tutto ciò la Juve?
«Exor, che detiene il 64% del club, ha fatto già qualcosa di molto importante facendo un nuovo CDA, è stata una cosa ben vista dalla Procura di Torino. Ci sono due filoni d’inchiesta con la Procura di Torino: non dimentichiamo il caso delle plusvalenze, perché se è vero che la giustizia sportiva l’ha assolta, è anche vero che la giustizia ordinaria sta continuando il suo iter. Detto questo, John Elkan non è legatissimo alla Juventus, è più alla figura del nonno che amava la Vecchia Signora. Nel breve termine non ci sarà una cessione, forse un’uscita dalla Borsa. È possibile ipotizzarla quando avranno fatto ‘pulizia’, perché c’è un’immagine da ricostruire, e dopo il centenario della proprietà che cade nel 2023. Ad oggi il club ha un valore base di circa 670 mln secondo ‘giochi di Borsa’, ma a questi si aggiungeranno le valutazioni che si mettono in campo quando si fa un acquisto di questo genere. Insomma, servirebbe un’offerta monstre».
Si ripercuoterà tutto sul calcio italiano, ancora una volta.
«Sarà difficile vendere i diritti tv perché all’estero non è bene vista questa cosa, è difficile da spiegare. Poi in Italia si è innocenti fino al terzo grado ma il danno d’immagine è importante. Senza la Juventus quanto vale la Serie A? Mettiamoci per un attimo nei panni del commerciale che deve vendere i diritti TV… come lo vai a spiegare?!».
Innocenti o meno, qualche errore sarà stato fatto. Un altro scandalo come calciopoli, due situazioni diverse, ma sempre per avere un vantaggio. Perché?
«Dalle intercettazioni esce una frase di Agnelli “…per tenere il passo con i club europei…” che ti dà la dimensione proprio del voler fare ‘il passo più lungo della gamba’. Diventa un’ossessione quanto la piazza te lo chiede anno dopo anno fin quando poi si fanno errori come quello dell’acquisto di Cristiano Ronaldo. Quindi si cercano altre soluzioni come la Superlega, cose che spiegano il perché bisognerebbe, invece, cercare diversi approcci. In Italia non abbiamo gli sgravi che si hanno in altri paese, non ci sono squadre che hanno alle spalle uno Stato che sostiene le spese. Arrivare a certi livelli… è improbabile, bisognerebbe ricominciare tutto da un altro livello di consapevolezza».
Iervolino ha portato un modo diverso di fare calcio. La rivoluzione è possibile?
«Ho conosciuto il Presidente, mi sembra che voglia far cose per bene. Non sono mai stato a Salerno ma mi dicono che abbia un bacino di utenza importante, e ciò è fondamentale. In questo contesto si può iniziare a ragionare, perché senza i tifosi non puoi fare niente, in tutti sensi, dal merchandising ai biglietti allo stadio. Con i tifosi si possono fare le strategie più opportune per l’obiettivo che ci si pone, ma crescendo un passo per volta».
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