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Luca Castagna parla dell’esordio vincente della P2P Volley

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Il vicepresidente Luca Castagna ci parla del debutto della P2P Volley, che esce vincente dalla prima giornata di campionato in trasferta.

P2P Castagna, le parole del vicepresidente

La P2P Volley torna a casa dopo la vittoria in trasferta contro la Volare Benevento. La squadra si era preparata duramente per questo debutto nel campionato di Serie B2, e l’impegno è stato ampiamente ripagato.

Il vicepresidente, Luca Castagna, ci parla del ritorno in campo:

«La partita è andata molto bene, abbiamo rotto il ghiaccio come speravamo, vincendo all’esordio, in trasferta. È un’atmosfera un po’ surreale, sensazioni strane, mai provate. Quasi 330 giorni che la P2P non scendeva in campo, come del resto le altre, è stato un esordio particolare.[…] Abbiamo fatto due passi indietro, dopo 3 anni in A2, portati a compimento sempre secondo i programmi prefissati. Abbiamo fatto due passi indietro, come dice qualcuno, per provare a prendere la rincorsa o almeno per sognare».

Si esprime poi sulla squadra di quest’anno:

«Le due categorie di differenza hanno inevitabilmente determinato un cambio  pressocché radicale del roster e anche dello staff tecnico. Del resto la volontà della proprietà nostra, era quella di rifondare ripartendo prima di tutto da casa nostra. Dopo gli anni trascorsi in giro per la provincia, per disputare la serie A, siamo partiti da Baronissi con un roster nuovo fatto di elementi di categoria e forse qualcuno anche di categoria superiore. Più della metà è composta dagli elementi più rappresentativi, più promettenti, del settore giovanile, che in questo quadriennio avevamo costruito».

Infine, un po’ di storia sul nome P2P

«È un tema a cui sono molto legato. All’inizio, stavamo fondando questa società con la mia famiglia, con la famiglia di mia moglie che all’epoca era una giocatrice di pallavolo anche lei. Abbiamo pensato di individuare un nome, una denominazione che rispecchiasse un po’ la filosofia di chi ha fondato questa società, che è Franco Montuori. Cioè una filosofia inclusiva, che trasudasse ampiezza di vedute e quindi Due principati.

Chiaramente, stavamo nel campo delle forzature storiche, della storia impropriamente prestata a questo tipo d’iniziative. Due Principati per noi era tuta l’area compresa tra il principato di Salerno e  quello di Mercato S. Severino. Baronissi si può dire che era un po’ il punto di mezzo di questa area geografica. È un’idea di inclusività, di ampiezza di vedute che ci piaceva, e forse in qualche modo rispondeva anche alla nostra passione».

https://www.facebook.com/salernosport24/videos/321817925872860/


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