Allenatore ed ex centrocampista, Delio Rossi ne ha fatta di strada, abbiamo intervistato il tecnico per la sfida tra Lazio e Salernitana.
Delio Rossi e i suoi ricordi in Lazio e Salernitana
Non c’è bisogno di presentazioni, Delio Rossi, soprannominato il “Profeta”, viene nominato cittadino onorario in Campania, dopo la storica promozione in Serie A della Salernitana nel 1997.
Una carriera vissuta in club importanti tra cui la Lazio nel 2005, prossima avversaria di domenica allo stadio “Olimpico” di Roma contro i granata. Abbiamo intervistato il mister e ci ha raccontato la sua esperienza vissuta nei due club e sul futuro granata.
Quali sono i ricordi che la legano alla Salernitana?
«È stata la mia prima panchina da professionista dove sarei dovuto restare un mese ma, invece, rimasi quattro anni. Ho conosciuto un ambiente depresso prima, e poi molto entusiasta con due promozioni. Riportammo la Salernitana in Serie A dopo cinquant’anni».
Lei ha allenato sia i granata che i laziali, prossime avversarie.
«La Salernitana rappresenta il mio primo palcoscenico importante. Alla Lazio, invece, c’erano altri obiettivi, altri giocatori e altro prestigio. Abbiamo ottenuto con entrambe ottimi risultati. Nel club capitolino arrivai già sotto l’era di Lotito, e vincemmo la Coppa Italia contro la Sampdoria».
Sta seguendo l’attuale campionato?
«La Salernitana dopo tanto tempo è tornata in Serie A. Dovrà lottare fino alla fine, ci sono delle squadre con le quali i granata se la potranno giocare».
Pensa si possano salvare i campani?
«Bisogna giocare partita su partita, punto su punto, e sarà importante anche l’ambiente. Sicuramente avrà la meglio chi ha l’ambiente più sereno».
Di cosa si occupa attualmente?
«Seguo il calcio come ho sempre fatto. Studio, mi aggiorno e vedo le partite. Aspetto una chiamata perché penso che so fare solo questo mestiere».