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L’almanacco dello Sport, 28 aprile: la prima vittima in uno stadio

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L’almanacco dello Sport tra eventi, personaggi e successi. Ripercorriamo cosa accadeva, nel tempo, oggi. Un viaggio in rewind alla scoperta e riscoperta di tante curiosità. Giorno di elezioni politiche. Il “Vestuti”, centralissimo impianto di piazza Casalbore, è gremito: la Salernitana di Scarnicci e Gigante si appresta ad affrontare con intenti battaglieri la capolista Potenza, nel tentativo di afferrare l’ultimo treno che porta alla B.

L’almanacco dello Sport: 28 aprile

1963 – Giuseppe Plaitano. Il primo morto in uno stadio di calcio, dopo il mondo non sarebbe più stato lo stesso. Ed accadde a Salerno. L’occasione fu una gara interna allo stadio “Vestuti” con il Potenza. L’arbitro di quella giornata di Serie C era Gandiolo di Alessandria, al 77′ non concesse un rigore ai Granata e lo stadio insorse dopo una direzione di gara già insoddisfacente. Ne seguì un’invasione di campo di un solo tifoso prontamente bloccato dalle forze dell’ordine. E la scintilla fu proprio il trattamento che ebbe quell’invasore solitario che finì per essere pestato dai ‘tutori’.

Allora sì che la guerriglia in campo ebbe luogo sul finire della gara, al ‘primo sangue’. Mentre la terna arbitrale trova riparo nella pancia dello stadio, sul prato tifosi e forze dell’ordine se le danno di sanata ragione fin dove un eco sordo, e poi della grida rompono il pomeriggio. Uno sparo in alto, nel vuoto, trova la sua fine nel petto di Giuseppe Plaitano, il quale era rimasto sulle gradinate, in alto, lontano dai disordini.

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