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La conferenza di Allegri alla vigilia del match con la Salernitana

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Domani alle ore 20:45 la Salernitana di mister Nicola sfiderà la Juventus all’ “Allianz Stadium” , match valido per la 6ª gara di Serie A 2022-2023. Massimiliano Allegri presenta la consueta conferenza stampa alla vigilia del match.

Allegri in conferenza : “Dobbiamo fare una partita tosta”

La Juventus di Massimiliano Allegri, dopo l’ultimo pareggio in campionato con la Fiorentina e la sconfitta in Champions con il Psg, vuole rialzarsi e trovare i tre punti. Ecco le parole dell’allenatore bianconero.

Sulla Salernitana

«Tra le squadre che lottano per non retrocedere la Salernitana è quella che gioca meglio. Nicola ha fatto un grande lavoro. Dobbiamo fare una partita tosta perché ci servono i tre punti».

Sul match con il Psg

«Non mi piace che dopo Parigi siamo diventati anche simpatici, noi dobbiamo diventare antipatici perché vuol dire che sei vincente. Non dobbiamo diventare simpatici e bellini, altrimenti mi arrabbio. Abbiamo una partita molto importante da affrontare con la giusta serietà».

Sulla sua squadra

«C’è grande voglia di lavorare, di tornare a vincere anche se non è facile. Ci mancano dei giocatori dall’inizio, giocatori importanti perché anche come numero saremmo di più. In questo momento nelle difficoltà numeriche bisogna arrivare a novembre nella miglior condizione di classifica possibile».


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Sulle scelte di formazione

«La formazione non l’ho ancora decisa, domattina deciderò. La partita più importante è quella di domani, quella di mercoledì si prepara da sola vista l’importanza della gara. Quella di martedì col PSG è più facile da giocare perché ci sono più spazi».

Su Vlahovic

«Vlahovic ha fatto 4 gol se non sbaglio, è un centravanti e deve fare quello. A Parigi tecnicamente ha giocato meglio. Sono contento. Pian piano, le sfumature del gioco le migliorerà giocando, strada facendo, più gioca e più fa esperienza. Migliorano tutti, anche a 35 anni. […] I cambi diventano importanti perché i cinque che entrano determinano le partite. Quelli che sono in panchina devono sentirsi ancora più titolari perché son quelli che determinano le partite».

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