José Mourinho non trova i giornalisti in sala stampa si indiavola con il delegato della Lega. Da inizio campionato la Lega vieta l’ingresso in sala stampa ai giornalisti, a meno che non si tratti di tecnici e colleghi di DAZN, Sky e RAI.
“E i giornalisti?” Mourinho contro la Lega
Tempi duri per la Lega, non certo un anno facile, e facilmente si rischia di calpestare anche i diritti dei lavoratori, ad esempio quello dei cronisti. Il fatto accade nel post partita del derby romano Lazio-Roma, in sala stampa arriva José Mourinho al quale la sconfitta certo non è andata giù, si aspetta di trovare i giornalisti, ma invece… E si sa che lo Special One certo non le manda a dire.
L’allenatore romano si aspetta di trovare la sua nemesi fuori campo, ovvero i giornalisti. Ma, è il caso di dire ahimé, i giornalisti, quelli dei giornali web, della carta stampata, delle radio… non ci sono. Questo perché la Lega ha deciso quest’anno di lasciare la ‘patria’ della sala stampa alle TV che comprano (ops, pagano) i diritti.
Si potrebbe disquisire sul fatto che il diritto di cronaca sia, appunto, un diritto sancito dalla libertà di espressione dell’art. 21 della Costituzione. Ma tant’è, se non sei della TV, quella pagante, non hai diritti. Un furto?! No, i tempi, quelli del CoViD-19. Ma i tempi dell’emergenza sanitaria dovrebbero essere però uguali per tutti e portare quindi equilibrio. Qui però di equilibrio nella forza (dell’informazione, ndr) qui di equilibrio non ce n’è.
Succede quindi che…
Capita quindi che Mourinho si scaldi come non accadeva da tempo. L’oggetto di apostrofi è il delegato della Lega che osserva quanto la decisione appartenga ad una scelta della Lazio comunicata tra giorni orsono. Ecco l’audio diffuso da Il Messaggero.
