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Intervista a Mark Iuliano: “La Salernitana sarà sempre una squadra speciale per me”

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In occasione della partita Salernitana-Juventus la nostra redazione ha avuto l’opportunità di intervistare il doppio ex Mark Iuliano, un mito per il calcio italiano. L’ex difensore ci ha fatto sognare vestendo non solo la maglia granata e quella bianconera, ma ci ha regalato anche fortissime emozioni giocando nella Nazionale Azzurra.

Mark Iuliano:” Sono legatissimo alla Salernitana”

Mark Iuliano è nato a Cosenza il 12 agosto 1973 e durante la sua carriera calcistica ha vestito diverse maglie, tra cui quella di: Salernitana, Bologna, Monza, Juventus, Sampdoria. Ha giocato nella Nazionale Italiana dal 1998 al 2002.

La sua carriera professionale inizia proprio con la Salernitana, dopo aver giocato nelle giovanili del Real Campagna, città della provincia di Salerno. Dal 1990 al 1992 gioca nella Salernitana e dopo aver fatto due stagioni nel Bologna e nel Monza, ritorna a Salerno nella stagione 1994/95, rimanendoci per altri due stagioni, guidato dall’allenatore Delio Rossi. Il 1996 è l’anno in cui il calciatore approda nella Juventus. Il suo esordio avviene nella prima partita della fase a gironi in Champions League, contro il Manchester United. Rimarrà nella Juve fino al 2005, collezionando diversi successi e ottenendo grandissime soddisfazioni. Successivamente ha giocato in varie squadre, tra cui Sampdoria e Ravenna.

Oltre alla carriera calcistica, ha ricoperto anche la carriera di allenatore per la Primavera del Pavia del Latina e di Vice allenatore dell’Udinese nel 2018.


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Ha iniziato la tua carriera calcistica nella Salernitana. Quanto sei legato alla maglia granata e qual è la partita che ti ha emozionato di più?

«Sono legatissimo alla Salernitana, è la squadra con cui ho iniziato a giocare. É la squadra che mi ha dato la possibilità di fare la carriera che ho fatto. Sarà sempre una squadra speciale per me. Le partite sono tutte importanti, ogni volta che scendevo in campo con la maglia della Salernitana ero sempre emozionato e ci tenevo tanto sempre a far bene. Non c’è nessuna partita in particolare perché tutte le partite che ho giocato sono state speciali. Sicuramente, una tra le partite speciali, è stato il mio esordio nel 1990 /1991 con l’allenatore Anzalone in serie B. Avevo 17 anni ed è stato un ricordo bellissimo veramente».

Hai giocato come difensore, un ruolo molto importante e delicato, su cui spesso si fa ricadere il peso di una partita. Cosa rappresenta per te questo ruolo e qual è stato l’episodio che ti ha messo più in difficoltà?

«È un ruolo bellissimo, un ruolo che mi ha dato tanto. Pian piano sfruttando il fisico, crescendo in statura, ho trovato la mia la mia vocazione come difensore e sono molto contento. Lavorando duro, sul proprio fisico e sulla propria testa, si riescono a ottenere grandissimi risultati. E fortunatamente e quello che è successo a me. Per quanto riguarda l’episodio che mi ha messo più in difficoltà, ho giocato sempre in squadre molto forti, quindi ho vinto tanto e ho perso sicuramente qualche partita importante. Difficoltà forse magari in qualche risultato, ma nelle prestazioni non ho mai avuto tantissime difficoltà, perché fortunatamente ho avuto dei compagni che mi hanno sempre aiutato».

Martedì prossimo la Salernitana scenderà in campo contro la Juventus allo stadio “Arechi”. Ci potresti dare un pronostico?

«Sono tifoso della Salernitana, ma oltre ad averci giocato, sono stato tifoso della Juve sin da piccolo, quindi spero che sia una grande partita. Sicuramente sarà una grande partita e spero che vinca il migliore. La vedrò con piacere e potrà succedere di tutto, non c’è un risultato certo».

Dal 1996 al 2005 hai giocato nella Juventus. Ci potresti raccontare la tua esperienza in bianconero e descrivere che emozioni hai provato segnando il gol scudetto contro l’Atalanta il 23 maggio del 1997?

«Vale lo stesso discorso che ho fatto per la Salernitana. Indossare la maglia della Juve,  è stato ogni giorno un onore, un privilegio, un sogno per me. Fare il gol scudetto al primo anno è stata una grande emozione. Il primo anno che ho giocato potevamo vincere tutto, perdemmo la finale di Champions League, ma vincemmo la Supercoppa italiana. In campionato feci gol e per vincere tutto al primo anno mancava proprio la Champions League. È stata una settimana in cui sono passato dalla gioia di vincere lo scudetto e fare il gol, alla delusione di perdere la prima finale di Champions».

Quando si parla di MarK Iuliano, si pensa anche alla maglia azzurra . Cosa consiglieresti ad un ragazzo che vorrebbe intraprendere la carriera calcistica e che sogna un giorno, di giocare in Nazionale?

«Lavorare tanto, cercare di migliorare e guardare sempre gli esempi positivi. Gli esempi dei grandi giocatori sia nella vita privata che nella propria carriera. I momenti di difficoltà ce li abbiamo tutti. Bisogna essere concentrati e soprattutto fare di tutto per la maglia per cui si gioca. Bisogna sempre ringraziarla, onorarla. Poi devi avere anche talento. E soprattutto non bisogna mai abbattersi».

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