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Intervista a Davide Bombardini: tra le squadre che stanno lottando vorrei essere la Salernitana

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La nostra Redazione dopo la partita disputata ieri sera contro l’Atalanta, ha avuto il piacere di intervistare Davide Bombardini. L’ex calciatore ha vestito la maglia granata nel periodo che va dal 2003 al 2005 e successivamente quella dell’Atalanta dal 2005 al 2007.

Dopo Atalanta-Salernitana, parla Bombardini

Davide Bombardini nasce a Faenza il 21 giugno 1974 e ha esordito come centrocampista a 17 anni nell’Imola. Nell’intervista che ha rilasciato per noi, ricorda con molto affetto la Salernitana, squadra di cui è tuttora un simpatizzante e per cui nutre una profonda stima, facendoci un’anticipazione sicuramente molto gradita ai tifosi granata. Esprimendo la sua opinione sulla partita disputata ieri sera a Bergamo.

La carriera di Davide Bombardini

La sua passione per il calcio nasce fin da subito, e dopo aver giocato nell’Imola, passa successivamente a giocare prima nel Pisa e poi per il Castel di Sangro nel ’94. Dopo aver vestito la maglia della Reggina, Acireale e del Palermo, nella stagione 2002/2003 inizia a giocare per la Roma. Arriva poi alla Salernitana, vestendo la maglia granata per due anni e successivamente approda all’Atalanta. Nel 2007 gioca nel Bologna in cui ha talvolta giocato come terzino sinistro e chiude la sua carriera con l’Albinoleffe.

L’intervista e il grande affetto di Davide per la Salernitana

Con quale maglia senti di più il senso di appartenenza?

«Sono affezionato a tutte le maglie che ho giocato, sia quelle dove ho giocato per più anni sia quelle meno. Sia dove ho vinto, sia dove non ho vinto, però se devo dirne una, devo dire la maglia del Bologna perché fin da piccolo ero tifoso del Bologna e quindi, quando avevo 14-15 anni andavo in curva e per me, rimane la squadra per cui tifavo da piccolo. Il mio sogno da piccolo era quello di giocare per il Bologna e ci ho giocato per tre anni, ma sono affezionato a tutte le maglie»

Sarai presente il 19 Giugno, alla festa di compleanno della Salernitana?

«Sì, sarò presente e sono eventi a cui fa sempre piacere esserci, soprattutto a Salerno dove il pubblico e la tifoseria è sempre sensibile a queste cose ed è sempre bello ritornarci. Come lo è stato per il centenario, dove è stata una grande emozione veramente»

C’è un giocatore in particolare di questa Salernitana che ti sta piacendo?

«Mi sta piacendo tutta la squadra in questo momento. Alla fine è la squadra, il gruppo che sta emergendo. Mi è sempre piaciuto Bonazzoli, anche prima che venisse a Salerno, quindi posso dire lui, però in questo momento è la squadra tutta che mi sta veramente piacendo»

Riguardo alla prestazione della Salernitana di ieri contro l’Atalanta, ha espresso la sua ammirazione per i granata con queste parole: «In questo momento se dovessi scegliere di essere una squadra di tutte quelle che stanno lottando, vorrei essere la Salernitana»

Iervolino non è uno che spende tanto per spendere. Potrebbe diventare un modello per altri presidenti e far crescere il movimento in una direzione proficua a livello nazionale?

«Io penso di sì, penso che abbia un progetto e delle idee sicuramente ottime. Non penso che sia un Presidente che butti via soldi tanto per spendere, ma sia qualcosa di mirato. Sono contento che sia arrivato lui finalmente dopo anni di travaglio, sembrava che la squadra non avesse pace. Invece ora ci sono delle basi solide per poter veramente vedere calcio come si deve a Salerno. E aggiungo anche i tifosi se lo sono meritati perché in tutti questi anni penso che abbiano sofferto abbastanza.»

Ti vediamo spesso nelle tue ‘scorribande’ con Bobo Vieri. Quando è nata questa amicizia?

«Quando abbiamo giocato insieme all’Atalanta, nel periodo 2006-2007. Io ero tra Bergamo e Milano, ero spesso a Milano e facevamo insieme la strada per andarci ad allenare e quindi da lì è nata l’amicizia.»

Ora di cosa ti stai occupando?

«Io mi occupo di immobiliare qui a Milano. Il calcio lo guardo e lo seguo in televisione sempre e comunque, seguo le partite. Il calcio mi piace, le vado a vedere e mi interesso sempre di calcio, perché è stata la mia vita per 20 anni.»

 

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