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Giuseppe De Rosa: “Da Sala Consilina al Mondiale di ultramaratona”

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Un uomo che ha imparato a conoscere sé stesso grazie all’ultramaratona: il campione del mondo Giuseppe De Rosa intervistato in esclusiva dal nostro giornale.

Intervista esclusiva a Giuseppe De Rosa

Dal Vallo di Diano ai posti più sperduti del pianeta: il 46enne Giuseppe De Rosa – uno dei 6 uomini ad aver completato le 5 ultramaratone in autosufficienza più importanti del mondo – si racconta in esclusiva a SalernoSport24.

Fino al 2012, lei non aveva mai praticato sport a livello agonistico. 10 anni dopo la sua vittoria al Roadside Continental Challenge (il circuito di ultramaratona in autosufficienza, ndr). Ripensando a queste imprese, qual è il suo stato d’animo?

«Prima di tutto, confesso di non essere un atleta. Pertanto, quando ho raggiunto questo risultato, ho avvertito dentro di me emozioni davvero difficili da raccontare. Il Roadside Continental Challenge non è stato però un punto d’arrivo: dopo averlo completato per la prima volta nel 2019, ho pensato sul serio di poterlo vincere. Al di là di tutto, mi sono avvicinato a piccoli passi al podismo per poi affrontare le prove sulle distanze più lunghe».

Oltre al bagaglio con tutto l’indispensabile, che cosa porta con sé un ultramaratoneta che si accinge ad affrontare percorsi da centinaia e centinaia di chilometri?

«Durante queste prove, è innegabile che ci siano momenti di sconforto, perché sei da solo. Quando ho corso The Track (un’ultramaratona australiana, ndr), alle volte parlavo a me stesso perché avevo dimenticato addirittura il mio timbro di voce. In ogni caso, si gareggia sempre con agonisti – ed è difficile che ti possano dare sollievo: d’altra parte, fino a qualche tempo fa, io ero una persona estranea a questo mondo».


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«Il podismo è entrato nella mia vita dopo un momento di depressione, a cui ho cercato di reagire grazie a lunghe camminate».

In un’altra intervista, lei ha espresso il desiderio che il Roadsign possa in futuro sbarcare anche in Italia. È un traguardo possibile, secondo lei?

«Ci credo. E sarei felice se Jérôme Lollier (il fondatore della rassegna mondiale di ultramaratona, ndrdecidesse di organizzare una tappa in territorio italiano. Sarebbe davvero un sogno».

Quali sono le imprese che la attendono nel prossimo futuro?

«Io sogno sempre: ogni anno elaboro un programma di gare ben dettagliato. Nel mese di settembre parteciperò al campionato italiano di ultramaratona a Policoro, sulla distanza di 160 km. Un mese dopo sarò in Turchia per una gara di qualificazione al prossimo Ultra-Trail du Mont-Blanc. Prima della fine dell’anno, disputerò l’ultima tappa del Roadsign, di cui sono leader indiscusso».

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Carmine Marino
Carmine Marino
Nato a Battipaglia nel 1986, dal 2004 si è occupato di cronaca, attualità, cultura e sport per «Il settimanale Unico» e «Il Quotidiano della Basilicata». Telecronista di calcio, basket, calcio a cinque e pallavolo per alcune televisioni locali del Basso Salernitano, dal 2016 è speaker di manifestazioni sportive amatoriali di atletica e ciclismo, per le quali cura anche le attività di ufficio stampa. Già collaboratore fisso del «Il Quotidiano del Sud - L'altravoce dei ventenni» e di ventiblog.com, attualmente è caporedattore di SalernoSport24 per gli sport di squadra e le discipline olimpiche. Dal 4 dicembre 2023, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania. Insegnante di italiano e storia nelle scuole superiori, ha pubblicato saggi e recensioni in volumi collettanei e su riviste di storia contemporanea. Dalla primavera del 2023 è socio della Società italiana di storia dello sport.

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