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Ginestra: “Il pubblico di Salerno merita i vertici della B”

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Ciro Ginestra tra passato in granata e futuro da allenatore

Per il “cobra”, all’anagrafe bomber Ciro Ginestra, quella della Salernitana è stata l’ultima maglia indossata da calciatore e la prima panchina, seppur nelle giovanili, che lo ha visto lanciato verso una carriera da allenatore. Noi di SalernoSport24 lo abbiamo contattato per parlare con lui di Salernitana, di Padova e del suo futuro.

Domenica all’Arechi saranno di scena due delle formazioni più importanti della tua carriera sportiva. Che segno ti hanno lasciato?

“A Padova ho iniziato la mia carriera e a Salerno l’ho conclusa. Sono le città sportive che per forza mi hanno dato più di tutte. In Veneto, come dicevo, ho iniziato da giovane e lì ho passato anni da Dio. Mi sono trovato in un ambiente sano, con un grande centro sportivo ed è stato il mio trampolino di lancio nel calcio. A Salerno sono arrivato a fine carriera. Ma è stata una tappa importante proprio per quello: vincere un campionato con una maturità maggiore lascia sensazioni diverse. Posso dire che ambo le piazze mi hanno dato e lasciato molto nella mia vita”.

Hai appeso le scarpe al chiodo a Salerno ma sei rimasto inizialmente in altre vesti.

“Vero, ho smesso di giocare e due anni fa, quasi per gioco, ho iniziato la mia carriera di allenatore con i ragazzi delle giovanili granata. Per questo devo ringraziare molto la società e soprattutto Fabiani che ha visto in me quel piglio e quelle capacità che neanche io pensavo di avere. E’ solo grazie alla sua insistenza che ho deciso di lanciarmi in questa nuova avventura e carriera. Lavorare con i ragazzi è senza dubbio difficile ma spero di esser riuscito a trasmettere loro qualcosa di importante grazie al bagaglio di esperienza personale che mi sono fatto negli anni”.

Nella tua lunga esperienza hai avuto tanti allenatori importanti ma chi fra tutti ti ha dato quel qualcosa in più per affrontare al meglio la nuova carriera?

“Come allenatore posso dirti che colui che mi ha aperto la mente è stato Sarri a Sorrento. Grazie a lui ho iniziato a vedere anche le partite dal punto di vista di “studio”. Sono rimasto intrigato dagli aspetti tattici, dalla conoscenza degli avversari da incontrare etc. Tutti quegli aspetti, in pratica, che da calciatore segui meno ma che sono fondamentali da allenatore. Certo dirlo ora che ha avuto il suo successo sembra banale ma è la realtà. Diciamo che lui mi ha indirizzato verso un aspetto diverso della partita e che grazie alla Salernitana ho potuto iniziare a mettere in pratica il tutto”.

Da conoscitore dell’ambiente a spettatore, come reputi il mercato granata attuale e pensi davvero  che rispetto ai primi anni di cadetteria il tifoso possa aspirare a sognare qualcosa di più che una facile salvezza?

“Rispetto agli anni scorsi si è alzata l’asticella sicuramente. Si è creato un programma mantenendo mister Colantuono e prendendo giocatori funzionali al suo gioco e alla serie B soprattutto. Questo è l’anno del centenario ed è giusto che si arrivi minimo ai play off. Ciò che merita il pubblico di Salerno è vedere lottare la propria squadra per i vertici. La gente ed i tifosi hanno sempre dimostrato al di la di tutte le polemiche su seconda squadra, multiproprietà etc di esserci e basterebbe ottenere qualche risultato maggiore per rivedere i 20/25 mila sugli spalti per portare entusiasmo a tutto l’ambiente. Salerno è impegnativa e non poco perché la gente vuole risultati ma è proprio quel calore a spingere noi calciatori a dare il meglio. E Salerno sa farti sentire tutto l’appoggio quando serve”.

Come vedi le attuali formazioni che compongono la serie cadetta?

“Dopo anni ed anni sui campi da calciatore posso dirti che spesso ciò che dice la carta di una formazione non è ciò che poi accade in campo. Verona è sicuramente in assoluto la società che ha la formazione più forte, come anche il Palermo che però lo scorso anno non è riuscita a salire.  Anche Crotone che viene dalla A ed ha guadagnato di esperienza e lo stesso Benevento. Sulla carta accreditate ai posti al vertice sembrerebbero loro ma come ti dicevo è il campo poi a dimostrare davvero l’insieme dei valori per questo, a tutte queste, ci aggiungo la Salernitana che ha guadagnato in organizzazione propositiva. Questa serie B mi sembra molto più livellata rispetto al passato e ci sono giocatori molto più bravi i molte formazioni. Mi aspetto un bel campionato di lotta”.

Anche se la tua carriera da mister è iniziata da poco già ti reputano uno dei più bravi del panorama sportivo futuro.

“Dopo i giovani a Salerno sono stato all’Altamura, anche se non abbiamo vinto il campionato, la mia squadra ha fatto grandi cose. Ora posso ripartire dalla LegaPro… dal Bisceglie. Il Presidente ha fatto una buona formazione e mi ha convinto. Speriamo di continuare a far bene”.

Un saluto ai tuoi vecchi tifosi?

“Saluto il popolo granata e voi amici di SalernoSport24…alla prossima”.

Un saluto anche da parte nostra con l’augurio di fare una bella carriera e magari un giorno rivedere bomber Ginestra regalarci altre emozioni non dal prato dell’Arechi ma dalla panchina.

 

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