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Genoa retrocesso, le parole del presidente Zangrillo e del capitano Criscito

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Ai microfoni di DAZN, al termine del match tra Napoli e Genoa, sono intervenuti Zangrillo e Criscito. Il presidente e il capitano del Grifone hanno parlato della retrocessione, ormai matematica.

Genoa, la B è matematica: le parole di Zangrillo e Criscito

Un turno complicato per Genoa e Cagliari. Turno che ha visto il Grifone cadere al “Maradona” e, con la successiva sconfitta del Cagliari contro l’Inter, essere condannato matematicamente alla Serie B. Il presidente, Alberto Zangrillo, ed il capitano, Domenico Criscito, ‘ci hanno messo la faccia’ e, ai microfoni di DAZN, hanno parlato di questa annata negativa. Ora la Salernitana è padrona del proprio destino: lo scontro salvezza è esclusivamente con il Cagliari e tutto si deciderà all’ultima giornata.

Zangrillo a DAZN: “Una squadra che non segna merita la B”

Saluto da brividi da parte dei tifosi in una giornata negativa che decreta la retrocessione

«Il vero valore del Genoa sono loro. Stavo molto meglio quando ero con loro e non ero presidente. Mi assumo tutte le responsabilità. Sono qua a dire loro che comprendo perfettamente i loro sforzi e il loro dolore. Riconosco gli sforzi di tutti, in primis della squadra e dello staff. Ma il vero valore del Genoa sono loro, i tifosi. Il resto non conta nulla».

In prospettiva futura verrà migliorata la squadra? In che settori c’è bisogno di intervenire?

«Non voglio essere ridicolo o banale. La squadra va rinforzata in ogni settore. È inutile che mi metta a cercare di coprire di congetture quello che sarà il futuro. Oggi sono particolarmente colpito, è inutile che lo nasconda. Sono molto aderente alla realtà: lo sport è una cosa e la vita è un’altra. Quando, però, vedi un pubblico come il nostro dobbiamo affrontare la realtà, dobbiamo loro delle risposte. Io per primo. Se vogliamo continuare ad essere da Genoa dobbiamo ammettere i nostri errori. Tutti abbiamo fatto degli errori e avremmo potuto correggerli. C’erano dei segnali che avremmo dovuto cogliere. La colpa è la nostra e chiedo scusa. Abbraccio non idealmente, ma veramente tutti i tifosi. Abbiamo, nonostante gli sforzi della squadra, tradito le loro aspettative».

Quali individua come momenti di svolta negativi?

«Abbiamo perso partite che non dovevamo perdere. Poi quando una squadra non vince e non segna merita la Serie B. Il Genoa merita la Serie B, i suoi tifosi non meritano la Serie B».

Ripartirete con Blessin?

«Dobbiamo guardare al presente, abbiamo un progetto che io ho condiviso con Josh Wonder, a novembre del 2021. Non è questione di chi viene confermato, di chi non ci sarà più. C’è un progetto e dobbiamo onorarlo. Il Genoa rimane il Genoa anche in Serie B e io riparto da quello. Le conferme sono un argomento che non mi interessa e credo non interessi nemmeno ai tifosi intelligenti».

Criscito a DAZN: “Retrocediamo oggi, ma per errori fatti in passato”

Sensazioni totalmente diverse: il tuo amico Insigne ha vissuto un pomeriggio esaltante, per te tutto l’opposto

«Assolutamente. Un pomeriggio che non dimenticheremo mai, sia Lorenzo che io. Retrocediamo oggi, ma per errori che abbiamo fatto in passato».

Parliamo del tuo futuro. C’è quasi stato il passaggio al Toronto. Vuoi fare chiarezza?

«Io ho ancora un anno di contratto qui. Se la società vorrà parlarmi riguardo al mio futuro sono aperto a tutto. Vedremo cosa succederà».

Zangrillo è stato di una chiarezza estrema. Pensiero che condividi?

«Sono d’accordo. Come squadra e società abbiamo fatto tanti errori, dal primo giorno di ritiro. Ne paghiamo le conseguenze. La tifoseria è stata eccezionale, ci sono sempre stati accanto. Peccato non aver regalato loro una gioia».

L’atteggiamento all’inizio del match era propositivo. Vi è mancato questo oltre ai gol?

«Abbiamo fatto una mezz’ora ad alto livello e abbiamo messo in difficoltà il Napoli, però quando arrivi quattro/cinque volte davanti alla porta e non fai gol è dura. Soprattutto quando contro hai giocatori del calibro di Insigne, Osimhen e Mertens. Loro non perdonano, noi abbiamo sbagliato tanto».

Gli errori sono stati più di mercato, di gestione dello spogliatoio o di scelta degli allenatori?

«È stato un insieme di tutto. Ci sono stati quattro/cinque giocatori che sono arrivati l’ultimo giorno di mercato, quindi non abbiamo potuto lavorare insieme già dal ritiro. Poi quando si cambiano tre allenatori vuol dire che qualcosa non va. Oggi ne paghiamo le conseguenze, speriamo che il Genoa possa tornare in alto perché la nostra gente non merita assolutamente la Serie B».


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