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Erra: “Qui per scrivere nuove pagine di storia della Gelbison”

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La Gelbison riparte da Alessandro Erra che quest’oggi è stato presentato in conferenza stampa, in compagnia del presidente Maurizio Puglisi.

Un ritorno sulla panchina della Gelbison

Dopo l’esperienza del 2012, terminata poi nel 2014, Alessandro Erra è pronto a ripartire da una Gelbison 2.0. Una squadra, una società che nel corso di questi anni ha assunto un’importanza sempre maggiore, con lo sviluppo del progetto attuato dal Presidente Maurizio Puglisi “Gelbison Città Territorio” che ha comportato l’adesione di oltre cinquanta comuni del Cilento.

Nonostante una situazione di classifica non compromessa, alcune dinamiche non sono andate giù alla proprietà cilentana che ha così optato per un cambio di gestione tecnica, decretato dall’interesse di condurre i rossoblù ai vertici della quarta serie italiana.


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«È stata una scelta ragionata da tempo. Questa società ha meditato sempre ogni esonero, facendo tesoro degli errori commessi che riguardano una miriade di situazioni. Il mister rappresenta un manager per noi. Noi discutiamo col tecnico, ma deve sapere cosa viene a fare e deve rispettare le nostre idee».

«Ogni tanto si leggono polemiche sterili che tendono a dipingerci per ciò che non siamo per quanto concerne la questione esoneri. Non si è deteriorato il rapporto con Monticciolo, il problema è stato di comunicazione. Gli errori costano: abbiamo perso tre partite subendo gol da calcio da fermo».

«La squadra è ambiziosa: abbiamo aperto le porte della C. In Serie D, campionato d’onore per il Cilento, abbiamo alzato l’asticella: l’obiettivo è di ritornare in Serie C nei prossimi tre anni. Con mister Erra facciamo un discorso di vertice. Il nostro piano iniziale è legato alla continuità: quando viene meno la programmazione, scatta il cambio del manager. Ho pensato a Erra perché conosco l’uomo, una persona che stimo».

«Siamo sempre attivi sul mercato e valuteremo col mister. Gli obiettivi non cambiano: c’è da lavorare. L’ossatura è buona, ma dove bisognerà intervenire non avremo problemi nel farlo. Nei fatti, il gruppo è rossoblù. Spero che Croce termini la carriera con noi».

La parole di Erra

«La Gelbison ha appeal e visibilità, merito della lungimiranza del presidente e della società. Rispetto alla prima volta, vi sono dinamiche e tempistiche diverse. Quello che è stato resta una bella pagina di storia, ora però ne abbiamo altre da scrivere. Con umiltà, ma anche tanta ambizione».

«Ringrazio il presidente per l’opportunità. Colgo l’occasione per salutare il mio amico Alessandro Monticciolo, lo abbraccio. La Gelbison ritrova un Alessandro Erra con sette campionati in C, che ha fatto un percorso tra alti e bassi, come ogni allenatore che convive in una sorta di tritacarne, con dinamiche più o meno favorevoli».

«Servirà un lavoro quotidiano, poiché si costruisce giorno per giorno. Vogliamo essere competitivi, non lanceremo slogan. Il 5 di maggio, poi, tireremo le somme. Dobbiamo cancellare quanto è stato fatto prima, è necessario parlare di percorso nuovo, altrimenti rischieremo di guardare troppo indietro piuttosto che in avanti».

«Orgoglioso di rappresentare un territorio così vasto, un progetto che va avanti da poco ma che è in crescita. Con prontezza e forza, la società si è riproposta con assoluta professionalità, non è da tutti».

«Tifosi? Le persone intelligenti non credo abbiamo bisogno di appelli. Sanno che è arrivato il momento di restare uniti, solo creando una forza comune si può andare avanti. Sono molto contento dei messaggi di affetto delle persone con cui ho mantenuto sempre un grande rapporto».

«La classifica è corta, c’è un periodo di alti e bassi per diverse squadre. Sono presenti sei-sette squadre di altissimo profilo».

«Dal punto di vista tattico non credo si debba stravolgere, in partenza sarebbe azzardato. Ovviamente potranno esserci varianti. Si salva il bel lavoro fatto per quanto concerne la solidità difensiva. Bisognerà lavorare sulla soglia dell’attenzione per cercare di non subire gol evitabili».

«Barone ne avrà per un po’, valutiamo Croce. Venerdì cercheremo di stilare una squadra competitiva. Eredito una rosa che ha lavorato e che ha ottenuto risultati. Andremo a correggere le sbavature dell’ultimo periodo».

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Elio Granito
Elio Granito
Sono un ragazzo di 28 anni, laureato in “Scienze delle attività motorie, sportive e dell’educazione psicomotoria”, prossimo a conseguire il secondo titolo, quello specialistico. Creativo, perfezionista, ambizioso. Mi ritengo una persona educata, sensibile, assertiva e altruista. Aspetti risultati sinora determinanti nelle varie relazioni avute all'interno del mondo del giornalismo, con diverse figure di rilievo, e, soprattutto, per comprendere il reale valore, la potenza e il dono di ogni singola parola. Amo il giornalismo pulito, che ha necessità di essere raccontato. Generalmente parlo di calcio, ma ho piacere di spaziare su più fronti. Il mio desidero più grande resta quello di migliorare le mie capacità puntando all’eccellenza. Basi solide, pragmatismo e pensiero creativo: sono le peculiarità sviluppate principalmente in questi anni in cui ho compreso l'amore e la passione per la divulgazione di pensieri, messaggi e valori positivi, utilizzando come strumento lo sport e la mia "penna".

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