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Camilleri: “Casarano costruito per vincere, cercheremo la prima vittoria in casa”

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Poco meno di una settimana fa, la Gelbison ha affrontato la sua prima gara di Serie D 2023-24. I cilentani, completamente rivoluzionati rispetto alla passata stagione, sono usciti a mani vuote dalla trasferta di Altamura.

Vincenzo Camilleri, il difensore della Gelbison

Un passo falso che però non preoccupa i rossoblù, volenterosi di rifarsi già dal prossimo match contro il Casarano. Ne è convinto uno dei protagonisti, il difensore centrale Vincenzo Camilleri, autore del primo gol stagionale della Gelbison.

Il nativo di Gela può vantare, nel corso della propria carriera, due esperienze di tutto rispetto con le gloriose maglie di Chelsea e Juventus. Avventure vissute in periodi differenti del suo percorso nel mondo del calcio, e che senza qualche infortunio avrebbero potuto orientarlo verso palcoscenici differenti.

Il calciatore classe ’92, in seguito alle passate annate nelle massime serie del campionato italiano, riparte dalla Gelbison con l’obiettivo di riportarla presto tra i professionisti.


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Primo gol con la maglia della Gelbison nel giorno dell’esordio in campionato. Una magra consolazione che non ha condotto, però, la squadra quantomeno al pareggio. Cosa pensi non abbia funzionato?

«La partita è stata giocata bene dalla Gelbison, purtroppo abbiamo pagato in due occasioni, tra cui una ripartenza. Si tratta di errori che solitamente non commettiamo. La squadra si è imposta su un campo difficile. Dispiace che il mio gol non abbia portato punti, l’obiettivo principale».

Come vedi il Girone H?

«Il Girone H storicamente è uno dei gironi più competitivi, molte squadre sono attrezzate: i giocatori hanno disputato categorie superiori; i campi sono sempre molto caldi e difficili. Ne siamo consapevoli. Così come sappiamo che sarà un campionato lungo e complesso, ma noi sappiamo ciò che vogliamo e lavoriamo per portare in alto questa società».

Quali pensi siano le squadre favorite?

«Noi lavoriamo per vincere, poi solo il tempo ci darà delle risposte. Pur perdendo ad Altamura abbiamo dimostrato di poter mettere in difficoltà una squadra costruita per ambire alle prime posizioni. La Gelbison dirà sicuramente la sua. Favorite? Si parla di Andria, Barletta, Casarano e Altamura. Credo siano queste, spero di non averne dimenticato qualcuna (ride n. d. r). Noi ci inseriamo sotto queste squadre, consapevoli che ce la giocheremo con tutti».

Chelsea e Juventus fanno parte della tua vita calcistica. Che sensazioni hai provato nel vestire queste maglie e quali sono i ricordi maggiormente impressi nella mente?

«Sono state due esperienze belle, ma molto diverse. Al Chelsea arrivai giovane ma, nonostante avessi tutto quello che un giovane potesse desiderare, non mi trovai molto bene. Questo lo devo, ahimè, alla mia giovane età, ero diverso: avevo solo sedici anni. Se potessi tornare indietro, mi darei più tempo perché avrei avuto sicuramente più pazienza. È stata comunque un’esperienza bellissima che mi ha aiutato a crescere e che certamente rifarei. Alla Juventus arrivavo con qualche anno in più, ma fui sfortunato a causa degli infortuni al menisco e al perone. Nonostante tutto, ho collezionato due gare in Europa League (Manchester City e Lech Poznan) e tantissime convocazioni da parte del mister in prima squadra. Purtroppo l’infortunio condizionò il mio trasferimento dalla Reggina alla Juve. Aver giocato con campioni che credevo solo di poter sognare è motivo di grande orgoglio».

Che differenze hai trovato tra il calcio inglese e quello italiano?

«Il calcio inglese è sempre stato più fisico e veloce; quello italiano si contraddistingue per la tattica, la nostra scuola ha questa impronta. L’Inghilterra sta migliorando sotto questo aspetto, negli ultimi anni, grazie all’avvento di allenatori italiani e spagnoli che hanno curato questa peculiarità».

Un commento sulla prossima sfida al Casarano

«Sulla carta affronteremo una squadra costruita per vincere, con giocatori importanti che hanno giocato in alte categorie, specialmente in avanti: Citro, Falcone, Perez su tutti. La Gelbison cercherà di fare la propria partita – come sarà sempre quest’anno – e proverà a vincere, anche perché si tratta della nostra prima in casa».

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Elio Granito
Elio Granito
Giornalista, classe ’95, iscritto all’Albo nazionale dei Pubblicisti, laureato in “Scienze delle attività motorie, sportive e dell’educazione psicomotoria”, prossimo a conseguire il secondo titolo, quello specialistico. Creativo, perfezionista, ambizioso. Mi ritengo una persona educata, sensibile, assertiva e altruista. Aspetti del mio carattere risultati sinora determinanti nelle varie relazioni avute con figure di rilievo all'interno del mondo del giornalismo e, soprattutto, per comprendere il reale valore, la potenza e il dono di ogni singola parola. Amo il giornalismo pulito, che ha necessità di essere raccontato. Generalmente parlo di calcio, ma ho piacere di spaziare su più fronti. Il mio desidero più grande resta quello di migliorare le mie capacità puntando all’eccellenza. Basi solide, pragmatismo e pensiero creativo: sono le peculiarità sviluppate principalmente in questi anni in cui ho compreso l'amore e la passione per la divulgazione di pensieri, messaggi e valori positivi, utilizzando come strumento lo sport e la mia "penna".
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