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Frosinone – Salernitana, la partita dei tifosi: le emozioni della gara

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Non basta la carica degli oltre 500 tifosi della Salernitana presenti sugli spalti dello “Stirpe”, vincitori assoluti nel confronto con i supporter ciociari. Scaramucce sul finire della prima frazione a causa di un’evidente provocazione da parte di un paio di sostenitori locali.

La Salernitana cade, i suoi tifosi… mai

Sconfitta e delusione per una volenterosa, ma inconcludente Salernitana, uscita a mani vuote dallo “Stirpe” senza, comunque, aver demeritato più di tanto al cospetto di una squadra, il Frosinone, seria candidata al salto di categoria passando dalla porta principale insieme al Benevento. Una sconfitta che, al netto delle assenze importanti alle quali Gian Piero Ventura ha dovuto far fronte, pronosticabile, ma che lascia l’amaro in bocca ai supporter di fede granata per ciò che si è visto in campo.

Gli oltre 500 cuori granata giunti in Ciociaria, tra discutibili limitazioni e psicosi nazionali varie, come sempre, non hanno mai smesso di incitare i propri beniamini dall’inizio alla fine. Un leitmotiv che, ormai da tempo, accompagna la torcida granata, specialmente in trasferta. Un solo coro, questa volta, contro la proprietà. A dare il La, la musica dello “Stirpe” che ha accompagnato i calciatori nelle fasi di riscaldamento. In modo particolare, L’Amour Toujors, celeberrima canzone del grande Gigi D’Agostino, la cui melodia, come è ormai noto, è stata presa in “prestito” dai supporter granata per il coro: “Forse chissà, succederà… Canta con noi che Lotito se ne va”.

Le emozioni della gara

Pronti-via, e la torcida granata si prende subito la scena, con la Curva Nord frusinate letteralmente sovrastata in più fasi della prima frazione… e non solo. Sul finire del primo tempo, piccolo battibecco tra le due tifoserie. Sostanzialmente, piccole scaramucce scaturite dall’eccessivo avvicinamento al vetro divisorio di due supporter ciociari particolarmente su di giri. A fine primo tempo, poi, l’apoteosi. Qualcuno fa partire un coro che, a poco a poco, sale di intensità… fino a travolgere tutto il settore ospiti che canta e salta, incessantemente, per tutto l’intervallo. “Alè alè alè Salernitana alè alè, alè alè alè Salernitana alè alè, una maglia, la mia vita, ti sostengo ogni partita, resterò sempre qui vicino a te… Da bambino t’ho seguita, io non t’ho mai tradita, girerò lo Stivale insieme a te”. Un coro, uno dei più belli mai inventati, che lascia poco spazio all’interpretazione sull’attaccamento alla propria squadra del cuore.

Delusione momentanea sul gol del vantaggio di Novakovich. Incredulità e amarezza sul tiro di Migliorini allo scadere terminato di poco a lato. Ma tant’è. Nemmeno la sconfitta è riuscita ad affievolire il volume dei cori. Ci vuole ben altro per scalfire la fede dei 500 e oltre innamorati dei colori granata giunti a Frosinone. Un sentimento simile ad una, più volte ribattezzata dagli stessi ultras granata, malattia, oppure, come dice qualcuno, ad una dolce condanna, che li costringe a tenerli legati indissolubilmente alla passione di una vita… ogni maledetta domenica.

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Le Cronache, TuttoSalernitana, Granatissimi e SalernoinWeb ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa e RCS75 e attualmente è corrispondete di Radio Punto Nuovo per lo Sport salernitano. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.
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