Frosinone e Salernitana si sono affrontate per la 19ª e ultima giornata del girone d’andata. Di seguito, le pagelle dei granata.
Frosinone-Salernitana, le pagelle dei granata
Frosinone e Salernitana: dalla Serie A al possibile doppio capitombolo in Serie C. Leandro Greco dovrà fare a meno di diversi elementi importanti, tra cui Marchizza e Machin, ed è costretto a ridisegnare la squadra affidando la fascia sinistra a J. Oyono e la linea difensiva al giovane brasiliano Lusuardi. In attacco, fiducia a Pecorino coadiuvato da Begic e Partipilo. Colantuono risponde confermando quasi in blocco lo stesso undici sceso in campo contro il Brescia, ma con la sola eccezione di Wlodarczyk in attacco al posto di Simy.
Il girone d’andata della Salernitana si è concluso con una sconfitta per 2-0 per via dei gol di Kvernadze e Ambrosino, con i granata ora precipitati in zona retrocessione.
Sepe – Nel primo tempo è lui a tenere in piedi la baracca con gli interventi decisivi su Partipilo e Biraschi. Fortunato sul palo di A. Oyono, non può nulla sulla stilettata di Kvernadze che vale il vantaggio ciociaro. Molto ci sarebbe da dire sulla staticità in uscita sul gol di Ambrosino, però si riscatta in parte negando a Gelli il terzo gol nel recupero. 5,5.
Ruggeri – Un disastro in fase d’impostazione e troppo irruente in fase difensiva, dove in più di un’occasione ha rischiato il secondo giallo. Un giocatore irriconoscibile rispetto alle prime incoraggianti uscite. 4,5. Dal 46′ Gentile – Soffre tremendamente le sgasate di Kvernadze (anche perché poco aiutato da Stojanovic) e non riesce a dare sicurezza al reparto. 5.
Ferrari – Il primo gol di Kvernadze parte da una sua punizione battuta in maniera superficiale. Una macchia che pesa su una prestazione che, fino a quel momento, era stata accettabile. 5,5.
Velthuis – Tecnicamente è ruvido come la corteccia di un albero secolare, cosa che penalizza la Salernitana durante la costruzione dal basso. Notevoli le responsabilità, in compartecipazione con Sepe, sul gol del raddoppio di Ambrosino. Eppure, fino a quel momento, non aveva demeritato, arrivando addirittura al tiro dalla distanza. 5.
Ghiglione – A. Oyono dalle sue parti pare Alexander-Arnold e lui non lo prende praticamente mai. Il fallo con cui si fa espellere nel finale di primo tempo è una follia che difficilmente può trovare spiegazioni logiche. 4.
Amatucci – L’ammonizione presa quasi subito lo inibisce quasi del tutto, ma lui in partita non riesce ad entrarci mai. 5. Dal 73′ Simy – La mossa della disperazione di Colantuono non porta gli effetti sperati, anche se soltanto la deviazione provvidenziale di Bettella gli ha negato il gol che poteva riaprire i giochi nel finale. 5,5.
Soriano – Non uno spunto, non una giocata degna di nota, non un sussulto d’orgoglio. Il niente mischiato col nulla che poi diventa pure danno quando si fa anticipare da Kvernadze nel coast-to-coast che porta al vantaggio del Frosinone. La punizione di Ferrari non era battuta bene, ma lui neanche ha fatto molto per proteggere il possesso del pallone. 4,5.
Stojanovic – Uno dei pochi ad averci provato fino in fondo a cercare il cross risolutore, anche se Kvernadze lo ha sverniciato spesso e volentieri sulla destra. Luci e ombre. 5,5.
Tongya – Ammonito dopo pochi minuti, l’ex Juventus ha avuto difficoltà a trovare i soliti spunti negli 1 vs 1. Conclude il primo tempo in maniera anonima. 5. Dal 46′ Hrustic – Il suo ingresso in campo avrebbe dovuto portare maggiore imprevedibilità alla manovra, ma l’australiano ha regalato un’infinità di palloni agli avversari con lanci lunghi e cross improponibili. 5.
Braaf – L’unico che riusciva a saltare l’uomo e a creare grattacapi alla retroguardia frusinate nel primo tempo. Il suo cambio all’intervallo resta un mistero ai limiti dell’insondabile e l’espulsione di Ghiglione non può essere una scusante. 6. Dal 46′ Jaroszynski – Ha la palla buona del pareggio sull’ottimo cross di Stojanovic, ma pasticcia in maniera inverosimile nella ricerca di un controllo e tiro che era ben al di là delle sue capacità tecniche. In ogni caso, anche lui ha fatto troppa fatica per entrare in partita. 5,5.
Wlodarczyk – Cerca di dialogare con i compagni, fa a sportellate, crea diverse sponde di testa, ma era troppo solo al cospetto dei tre centrali ciociari. Non una partita memorabile, ma neanche così pessima come indicano i numeri, perché i palloni buoni per poter colpire a rete non li ha mai ricevuti. 5,5. Dal 73′ Kallon – A parte confusione e falli, l’apporto del sierraleonese alla causa è stato pressoché nullo. 5.
Colantuono – Una Salernitana rinunciataria sin dal fischio d’inizio riesce a concludere, in qualche modo, indenne il primo tempo. L’espulsione di Ghiglione porta all’esclusione azzardata di Braaf nella ripresa e la squadra perde imprevedibilità e tecnica in avanti utili per mantenere alta la squadra. I due gol sono le inevitabili conseguenze di scelte che riflettono una certa insicurezza che già si era manifestata contro un Brescia che aveva tirato i remi in barca molto prima del triplice fischio. Ora che la zona retrocessione diretta è realtà, urgono cambiamenti radicali a livello mentale. 5.