giovedì 02 05 24
spot_img
HomeFrontpageSamperi e il calcio: "Il gioco di Guardiola richiama il futsal, la...
spot_img

Samperi e il calcio: “Il gioco di Guardiola richiama il futsal, la Juve va nella giusta direzione”

spot_imgspot_img

Con una stagione ricca di soddisfazioni alle spalle, la Feldi Eboli tra non molto dovrà iniziare a preparare la prossima sfida che la vedrà impegnata nella nuova Supercoppa italiana dal format inedito.

L’allenatore della Feldi Eboli

Nell’attesa, il miglior tecnico della passata annata calcettistica, Salvo Samperi, si è prestato a una lunga videocall dove ha avuto modo di rilasciare diverse dichiarazioni.

Dagli aspetti tecnico-tattici, passando per le similitudini col calcio, fino alle emozioni vissute con la Feldi Eboli, abbiamo di seguito riportato un estratto dell’intervista tenuta da ‘Il Metodista’ al tecnico delle volpi.


Potrebbe interessarti anche:


L’intervista a Samperi

UNO CONTRO UNO – «Dipende sempre dall’idea che ha un allenatore sui sistemi difensivi. Alcune squadre difendono a sistemi zonali, alcune a sistemi individuali – cosa che sta succedendo anche nel calcio. Credo ci sia un aspetto importante, indipendentemente dalla scelta: se un giocatore ti punta nell’uno contro uno devi essere in grado di difendere, deve nascere nel difendente quel qualcosa che susciti il desiderio di non essere superato dall’avversario. Questa è una chiave fondamentale. Fare esercitazioni a campo ridotto può migliorare questo aspetto, magari in determinate zone dove avviene maggiormente».

SIMILITUDINI COL CALCIO – «Il calcio di Guardiola, ad esempio, è fatto di: tanto possesso palla; un’idea chiara di gioco; giocatori che toccano spesso palla, che sanno controllarla e che mantengono una postura del corpo adeguata, così come nel caso del calcio a 5. Si tratta di aspetti basilari nel nostro sport. Il ruolo del portiere? In Spagna e in Portogallo si sta andando molto verso il suo utilizzo durante il gioco. Nel nostro caso, ci ha dato tante soddisfazioni. Questo approccio porta vantaggi poiché portando palla e facendo delle scelte vengono a determinarsi squilibri per la difesa avversaria. Così come per il calcio a 11, nel futsal, se il portiere porta palla, un giocatore avversario dovrà andare a pressarlo, creando così superiorità. Poi, se le scelte dell’estremo difensore sono giuste e l’attacco è ben schierato si viene a creare un vantaggio non da poco».

PLAY-OFF – «Viene adottata una gestione diversa, si iniziano a fare davvero i conti: bisogna vedere come sta la squadra, portarla nella miglior condizione, aspetto importante anche più della posizione di classifica finale».

FUTSAL E CALCIO – «Ci sono squadre, come la Juve, che hanno iniziato a fare un lavoro di formazione del ragazzo badando all’aspetto tecnico. Chiamando a sé l’allenatore della Nazionale che collabora con la scuola calcio e con alcune categorie giovanili un paio di volte a settimana. In Brasile, questa è la normalità. Il calcio a 5 è riconosciuto come sport professionistico, i bambini partono da questo sport, sviluppando delle qualità tecniche e di pensiero elevate. Poi valutano se proseguire o cambiare in favore del calcio».

PROFESSIONISMO – «Chi come noi in Serie A prende parte a otto sedute d’allenamento settimanali, compie trasferte importanti e fa questo lavoro con tanto sacrificio non può essere definito un dilettante. Mi auguro che questo situazione possa cambiare».

SCUDETTO – «Ad oggi, sono ancora stanco (ride ndr). È stata una stagione intensissima: abbiamo disputato più di cinquanta gare tra Champions, campionato, coppe nazionali e play-off. Gli allenatori non riescono mai a staccare. Per me è stata la terza finale scudetto consecutiva. Riuscire a portare a termine un percorso conquistando il titolo ti ripaga di ogni sacrificio. Ciò ti rende consapevole del fatto che si è percorsa, e si stia tuttora percorrendo, la strada giusta. Le tante emozioni vissute durante il tragitto sono le cose più importanti che ti porti dietro».

spot_img
spot_img
spot_img
Elio Granito
Elio Granito
Sono un ragazzo di 28 anni, laureato in “Scienze delle attività motorie, sportive e dell’educazione psicomotoria”, prossimo a conseguire il secondo titolo, quello specialistico. Creativo, perfezionista, ambizioso. Mi ritengo una persona educata, sensibile, assertiva e altruista. Aspetti risultati sinora determinanti nelle varie relazioni avute all'interno del mondo del giornalismo, con diverse figure di rilievo, e, soprattutto, per comprendere il reale valore, la potenza e il dono di ogni singola parola. Amo il giornalismo pulito, che ha necessità di essere raccontato. Generalmente parlo di calcio, ma ho piacere di spaziare su più fronti. Il mio desidero più grande resta quello di migliorare le mie capacità puntando all’eccellenza. Basi solide, pragmatismo e pensiero creativo: sono le peculiarità sviluppate principalmente in questi anni in cui ho compreso l'amore e la passione per la divulgazione di pensieri, messaggi e valori positivi, utilizzando come strumento lo sport e la mia "penna".

Notizie popolari