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L’intervista al doppio ex di Pordenone e Salernitana, Federico Gerardi

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La nostra esclusiva intervista al doppio ex di Pordenone-Salernitana, Federico Gerardi, attaccante classe 1987 attualmente di proprietà della Cavese.

L’intervista a Gerardi, ex di Salernitana e Pordenone

Federico Gerardi è un attaccante italiano, nativo di Pordenone, della Cavese. Ha iniziato la sua carriera da professionista con l’Udinese, esordendo anche in Serie A. Successivamente si trasferisce in Serie C, per fare esperienza, per sei mesi a Monza e Sangiovannese, prima di salire di categoria con la maglia della Salernitana. Dall’esperienza in granata, continuerà a giocare nel campionato cadetto con: Anconitana, Portogruaro, Grosseto, Reggina, Cittadella e Como. Per poi tornare in Serie C con: Feralpisalò, Pordenone, Monopoli, Rimini, Gubbio e attualmente Cavese.

Ha giocato in Serie B per la prima volta con la maglia della Salernitana.

«Sono arrivato giovanissimo a Salerno, con Castori allenatore che reputo una grandissima persona. Sono stato molto bene, eravamo una bella squadra, anche messi bene in classifica. Poi c’è stata la possibilità di andare a Cittadella per giocare con più continuità e ho accettato. Ma sarei rimasto volentieri a Salerno. La città è bellissima e lo stadio era spettacolare, sempre mezzo pieno, la ricordo veramente con affetto».

Com’è giocare per la squadra della propria città?

«È bello, ma ha anche un peso specifico diverso. Essendo la propria città si deve dare sempre qualcosa in più. In quell’anno ero partito molto bene, cinque gol in otto partite, poi mi sono rotto la spalla e ho perso metà campionato. Un’annata un po’ sfortunata, ma resta una bella esperienza».

Cosa ci si può aspettare dalla partita di domani tra Salernitana e Pordenone

«Il Pordenone deve vincere per togliere le castagne dal fuoco. Sarà una bella partita perché anche la Salernitana vuole i tre punti per cercare la promozione diretta. Mi aspetto una partita molto tattica inizialmente, ma nel secondo tempo potrebbero aprirsi degli spazi».

Diaw si è trasferito dal Pordenone al Monza a gennaio, ma non sta rispettando le aspettative.

«Non conosco Davide. Pordenone è una realtà piccola di Serie B, quindi ci sono meno pressioni e puoi esprimerti in un certo modo. Magari andando a Monza e sapendo che ti hanno anche pagato molto, hai una certa responsabilità di dimostrare e di dover sbagliar poco. Potrebbe aver subito un po’ questa pressione, ma credo che si sbloccherà e farà bene».

Ha rammarichi nella sua carriera?

«Sicuramente ad Ancona, eravamo primi a gennaio e poi per vicissitudini societarie non sono restato. Anche con la Reggina avevamo una bella squadra per vincere i playoff, ma è stata sbagliata la guida tecnica, poteva essere sicuramente una stagione importante».


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Gennaro Caso
Gennaro Caso
Studente universitario di economia, classe 2000 e nativo di Nocera Inferiore, approccia al mondo del giornalismo nell'estate del 2020, con Salerno Sport 24. Da sempre segue con attenzione e imparzialità il mondo del calcio internazionale e regionale. Nell'adolescenza si avvicina al futsal, ma soprattutto al tennis. La passione per i numeri e le statistiche a sottolineare che lo sport e la matematica possono andare a braccetto!

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