Federico Bonazzoli avrebbe contestato un reato molto grave perpetrato nei suoi confronti da parte della Salernitana. L’attaccante granata ha portato il club davanti al Collegio Arbitrale, a causa di alcuni atteggiamenti assunti dalla società, che secondo i legali del calciatore, configurerebbero il reato di mobbing. Vediamo la questione in maniera più approfondita.
Bonazzoli e l’accusa al club
Bonazzoli si sentirebbe messo da parte dalla società granata. Ecco perché avrebbe contestato il reato di mobbing, davanti al Collegio. Il reato di mobbing consiste: in una serie comportamenti aggressivi e persecutori messi in atto sul luogo di lavoro, con l’obiettivo di colpire ed emarginare la persona che ne è vittima.
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Il giocatore si è quindi rivolto ai suoi legali, per essere tutelato da quella che l’attaccante configura come una situazione ,che lo porrebbe in una condizione di emarginazione rispetto al resto del gruppo. I legali della Salernitana, guidati dall’avvocato Francesco Fimmanò, hanno evidenziato che l’attaccante non è fuori dalla rosa, ma che si allena con un preparatore atletico, nel pieno rispetto del Regolamento, e che non viene convocato nelle partite, per scelte tecniche.
Federico Bonazzoli avrebbe richiesto alla società una ricca buonuscita, per chiudere in maniera definitiva il rapporto lavorativo con la società granata.