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Espulsione Gregucci: solo un caso o già sono saltati i nervi del mister?

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A due giorni dalla chiusura del mercato di “riparazione” la Salernitana di mister Gregucci è scesa in campo all’Euganeo, contro l’ultima in classifica, tornando a casa con un solo punto. Certo la classifica verso i play-off è corta e il campionato ancora lungo ma ciò che preoccupa in casa granata, almeno da parte del tifoso, è il non gioco espresso dalla squadra che ancora una volta è apparsa con poche idee nella costruzione del gioco in fase avanzata. Ancora una volta Lamin Jallow è apparso più pasticcione che altro, seppur rare le occasioni da rete.  Una gara senza emozioni, anzi l’unica è stata l’espulsione del tecnico granata. Va bene che l’ex collaboratore di Mancini in Nazionale è alla guida della formazione da un solo mese ma per ora la media non è certo da play-off: sei gare ed otto punti. Venerdì sera all’Arechi vi è la prova del nove: il Benevento. Una partita di vitale importanza per l’ambiente oramai demoralizzato ed anche per la squadra stessa. Se non vi saranno sorprese, ossia la squalifica, il mister dovrà guidare i suoi ragazzi dalla tribuna. Una partita quindi, quella contro il Padova, che a nostro avviso non ha portato a nulla di buono. Una espulsione dovuta ad un accumulo di nervosismo del tecnico pugliese visti i pochi rinforzi arrivati o solo un momento concitato della partita? Gregucci a fine gara non ha voluto rilasciare dichiarazioni sul mercato, ha solo espresso un giudizio positivo sull’importanza che possano avere giocatori come Lopez e Calaiò e stando alle parole del quarto uomo l’espulsione è stato un atto dovuto perché il tecnico, nonostante gli avvisi, avrebbe più volte oltrepassato l’area di sua competenza. Beh, noi tutti, innamorati della Salernitana, ci auguriamo che il “nervosismo” del tecnico sia davvero solo un caso a se stante, non vorremmo mai trovarci alla guida della squadra un tecnico demotivato e senza stimoli. Gregucci è “famoso” proprio per essere un tecnico in grado di leggere e stimolare la mente dei calciatori, quindi toccherà a lui saper imprimere loro, oltre a moduli di gioco, quella caparbietà e quella sicurezza che attualmente non si vede. Toccherà a lui creare “il gruppo”, inserire i nuovi acquisti, e tornare insieme a far quadrato verso quel pubblico che nell’anno del centenario, si attende almeno di poter lottare. Pochi alibi, poche scuse, ora la rosa a disposizione è questa e non si può porre rimedio, venerdì all’Arechi ci sarà la prova del nove e sul campo amico.

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