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Enrico Ruggeri: “Ci siamo fermati due anni, è il momento di ripartire”

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Uno come Enrico Ruggeri te lo aspetti allo stadio, magari per un tour dei suoi, e lui e la Nazionale cantanti sono un simbolo della musica e della beneficenza. Un connubio che è diventato sinonimo di spettacolo per la migliaia di persone che affollano gli impianti sportivi italiani. La parola d’ordine è divertirsi, ma non solo. SalernoSport24 l’ha intervistato in esclusiva.

Enrico Ruggeri scende in campo all’Arechi

Per immaginare Enrico Ruggeri scendere in campo, non ci vuole poi tanto. Dal 1984 fa parte della Nazionale Cantanti e, nel 2021, ha anche coronato il sogno di essere tra i titolari di una partita ‘vera’, con il Sona, in Serie D. Proprio della squadra veneta, fino a pochi mesi prima, c’era Claudio Ferrarese in qualità di direttore sportivo; l’ex granata domenica sarà tra i suoi avversari per la festa di ‘compleanno’ della Salernitana allo stadio “Arechi”.

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Maradona e Ruggeri | ph: Nazionale cantanti

SalernoSport24 ha intervistato Ruggeri, il quale ha regalato, tra una battuta e l’altra momenti importanti, soprattutto ponendo l’attenzione sul perché. Ovvero perché la Nazionale cantanti ha deciso di sfidare la Salernitana Legends, in occasione del 19 giugno: «La ricerca! Il ricavato sarà devoluto alla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori). Siamo stati fermi per due anni, ora dobbiamo metterci sotto e sarà uno spettacolo in uno stadio come quello di Salerno».

È tifoso dell’Inter ma, soprattutto, lei è un appassionato di calcio.

«Mi piace il calcio di provincia, è quello in cui percepisco una gioia sulle vittorie  che magari non si sente altrove. Certo, quando vince l’Inter esulto, ci mancherebbe, è la mia squadra del cuore. Ma nel calcio di provincia puoi trovare quella genuinità che non trovi nelle grandi piazze. Lo scudetto del Cagliari, quello del Verona… così come la salvezza della Salernitana che, per come è arrivata, si può ritenere come la vittoria di un campionato per i tifosi».

E poi c’è il Sona…

«Era un desiderio che avevo nel cuore. Volevo esordire, scendere in campo con calciatori veri». E ci è riuscito nella squadra in cui giocava Maicon, ex proprio della ‘sua’ Inter: «Esordire a 64 anni, e quindi scrivere di per sé una piccola pagina di Sport è stato bellissimo (giocatore più anziano a giocare in Serie D)».

Le piacciono i film. Ha visto la coreografia della Salernitana nella gara con l’Udinese?

«Certamente, tutto il mondo l’avrà vista. Questo è il bello del calcio, il bello della gente e quello che puoi trovare in tifoserie come quelle del sud. Un calore ed un attaccamento pazzesco».

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Enrico Ruggeri | ph: Nazionale cantanti

Proviamo una domanda tecnica. Chi teme di più della squadra avversaria?

«Non so bene chi ci sarà in campo, ma son tutti forti: Bombardini, Di Vicino… Di Napoli, che ha giocato anche nell’Inter». E ci sarà anche Marco Di Vaio: «Por… t…!».

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