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Stanchi (Platinum Square): “Trattativa al cardiopalma! Contento dell’esito”

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La Salernitana ha una nuova proprietà, Danilo Iervolino ha “stappato” la garanzia vincente per i trustee. Per saperne di più sulla questione abbiamo risentito Edoardo Stanchi, amministratore delegato della Platinum Square Real Estate

Stanchi: “I tifosi della Salernitana sono fantastici”

Edoardo Stanchi (amministratore delegato della Platinum Square Real Estate) racconta gentilmente ancora una volta ai nostri microfoni la situazione cessione. La Platinum Square si occupa della gestione degli investimenti, affiancando il cliente in ogni fase del processo di vendita. Il placet del Consiglio Federale e della FIGC al trust che ha permesso alla Salernitana di iscriversi e giocarsi la Serie A, porta anche la firma dell’agenzia romana che ha eseguito tutta l’attività di consulenza, procedurale e liberatoria dell’operazione. Questa, è dotata di una propria struttura finanziaria oltre che legale dove le competenze hanno permesso di gestire al meglio la trattativa tra Claudio Lotito, la FIGC e il trust per il futuro dei granata.

Dottor Stanchi finalmente la cessione della Salernitana: Iervolino è il nuovo proprietario dei granata

«In ventitré anni che faccio trattative questa è stata proprio al cardiopalma, in stile Wall Street. Una trattativa proprio quando stai all’ultima curva di Wall Street, tutto all’ultimo secondo piena di emozioni. Io pensavo che ormai fosse fatta per Di Silvio che aveva già esternato tutto nei giorni prima. Iervolino ha fatto l’offerta all’ultimo secondo però aveva già trattato e fatto una società a maggio. Era uno dei tanti che si era manifestato anche tempo addietro».

Da neofita nel mondo del calcio si affiancherà a qualcuno?

«Per adesso è da solo. Sicuramente un domani vedrà l’ausilio di qualcuno. Adesso deve capire com’è il calcio e vedere se la squadra resta in Serie A».

Platinum Square ha quindi fatto tutto il possibile per salvare la Salernitana?

«Il 24 maggio sono andato dal presidente Lotito e gli ho detto che per venderla e salvarla bisognava fare un trust perché è impensabile vendere una squadra in 40 giorni. Il primo incontro non andò bene perchè il presidente mostrò qualche indecisione, poi la seconda volta decidemmo per il sì. Noi come Platinum Square ci prendiamo il 50% ma siamo stati quelli che hanno lanciato l’idea e hanno salvato la Salernitana. Siamo stati gli unici che hanno messo la faccia a dire che la squadra avrebbe mantenuto la categoria fino a pochi giorni fa quando tutti credevano che fosse cancellata. Noi siamo stati gli unici a dire che l’avremmo salvata dall’esclusione e ci siamo riusciti. Personalmente l’ho fatto perché sapevo le trattative e poi mi sento mezzo salernitano, tifo Salernitana dopo la Roma, mi piacciono i tifosi. Abbiamo reso il nostro lavoro un capolavoro».

La Platinum Square quindi valuterà altre situazioni calcistiche?

«Abbiamo avuto alcune commissioni importanti. Io sono anche amministratore delegato dell’area business dell’Atletico Lodigiani, la terza squadra di Roma, una realtà storica. Siamo nel mondo del calcio, gestiamo anche giocatori ed eventualmente offriamo lavoro nelle nostre realtà perché lavoriamo anche nell’immobiliare, finanziario, assicurativo, turismo. Se un domani un calciatore piccolo non riesce a diventare un grande calciatore può lavorare nel nostro circuito. Ci tengo a precisare che con la Salernitana ci abbiamo messo la faccia. Solo dai tifosi ho ricevuto all’incirca 600 messaggi e li ringrazio tutti».

Tornando alle manifestazioni di interesse, di tutte quelle ricevute, chi realmente era intenzionato e chi si è fatto solo pubblicità?

«La Salernitana è un’ottima piazza. Quello che posso dire è che l’offerta di Di Silvio era un’offerta importante ed è rimasto malissimo per come sono andate le cose. L’ho sentito in mattinata e ci è rimasto male perché l’offerta era importante e anche il suo progetto. Lui è una persona di spessore con un fondo dietro importante. Non è escluso che lui possa entrare nel mondo del calcio in altre piazze. Però è rimasto scottato che non sia andata a buon fine la trattativa con i granata. Implenia non ha mai versato la caparra. Orlando-Tedesco e Cerruti-Agnello non c’erano le giuste garanzie e poi c’era un gruppo americano. Poi è uscito fuori il gruppo svizzero che vuole presentare un esposto alla Procura. Premesso che l’offerta era obbligazionaria rispetto ad altre offerte. Io lavoro con i fondi, abbiamo i migliori fondi. Non puoi fare trattative con dei fondi in un giorno».

Con Iervolino un futuro stabile e con intenzioni serie, quindi, rispetto a tutti gli altri?

«Iervolino è un imprenditore grosso, italiano, con fondi propri e garanzie da una grande banca come Generali. Il testa a testa, in sostanza, quello importante era tra Di Silvio e Iervolino. Ha in mente un progetto a lungo termine, è un imprenditore serio rispetto ad un fondo che magari compra a una cifra e vende ad un’altra».

Ci sarà una rivoluzione oppure no? Cosa si augura per il club?

«Mi auguro con tutto il cuore che la Salernitana resti in Serie A. Ero all’Olimpico nel ’98, minorenne ma ricordo ancora quando la Salernitana giocò con la Roma e vennero in tantissimi da Salerno. Un’emozione assurda. Vorrei rivedere quelle scene, i tifosi sono fantastici. Sicuramente Iervolino, come tutti gli imprenditori del mondo, quando compri un’azienda vorrà fare dei cambiamenti. Non subito magari perché c’è il mercato e in questa fase la Salernitana deve fare un mercato importante per salvarsi. Potrebbe costare tanto una rivoluzione in questo periodo. Magari a fine anno con la permanenza. Bisogna prendere persone di calcio per una città come Salerno che togliendo le prime cinque, sei del campionato, è una città che vive di calcio. Spero che lui possa fare quello che ha fatto Lotito perché Lotito ha fatto un capolavoro».

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