In vista della sfida tra Salernitana e Napoli abbiamo avuto i piacere di intervistare Edoardo Artistico, doppio ex del match. Di seguito le sue parole.
La carriera di “Ciccio” Artistico
Dopo una serie di prestiti l’attaccante originario di Roma si afferma nel calcio che conta con la maglia del Vicenza. Con i biancorossi mette a segno ben 21 reti in 62 presenze. Tra il 1990 e il 1996 veste le maglie di Monza, Pescara, Ancona e Perugia.
Successivamente approda a Salerno dove, dopo un avvio difficile, trova la sua dimensione. Con i granata Artistico segna 18 reti, alcune delle quali sono fondamentali per la promozione in massima serie.
Invece tra il 1998 e il 2001 vive una parentesi positiva al Torino. Nelle stagioni successive passa per Crotone, Napoli, Pistoiese, Verona e Latina.
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Da attaccante, come si affronta una difesa solida come quella del Napoli?
«In questo momento non è facile giocare contro la difesa del Napoli per la loro organizzazione di squadra. Il lavoro inizia dagli attaccanti per poi passare per i centrocampisti e dietro si soffre meno».
Quanto incide la spinta del pubblico in gare importanti come un derby?
«Incide moltissimo, anche se dall’altra parte i giocatori del Napoli sono abituati ad un certo tipo di pubblico. Ad oggi la Salernitana ha qualche difficoltà nei risultati e l’apporto del pubblico porterebbe essere determinante. Sarà una partita difficile per entrambe, il Napoli vuole continuare nella corsa al titolo, dall’altra parte la Salernitana ha davanti un campionato lungo e ha bisogno di punti».
Nelle ultime ore alcune voci di mercato vedono Henry vicino alla Salernitana, i granata hanno realmente bisogno di rinforzi in attacco?
«Secondo me la Salernitana ha bisogno di rinforzi nel reparto arretrato. Non credo che Henry possa fare meglio di Dia, Piątek e Bonazzoli. Davanti ci sono già delle alternative valide, il problema credo che sia dietro».
Chi l’ha impressionata di più fino ad ora?
«Dia mi ha fatto una buona impressione, soprattutto all’inizio. Inoltre, mi aspettavo qualcosa in più da Piątek sia per la sua esperienza che per la sua vena realizzativa. Tuttavia, il giocatore vale e deve stare tranquillo perché ci sono dei momenti in cui non si riesce a fare gol».
Qual è il gol che ricorda con maggior piacere?
«Forse la prima di Castel di Sangro perché era un momento in cui giocavo bene per la squadra ma non riuscivo a fare quei gol che avrei voluto fare. La domenica dopo misi a segno un’altra doppietta quindi cominciai ad acquistare maggiore consapevolezza».