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Dieci anni di Atletico Porticciolo: l’intervista al mister dell’Open Andrea Perrino

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Era il 2014 quando tre giovani ragazzi nemmeno trentenni, Rosario Amato, Mario Pagano e Lucio Orlando fondavano l’Atletico Porticciolo per partecipare al primo campionato Open di calcio a 11 organizzato dal comitato provinciale CSI Salerno. Dieci campionati dopo la squadra è ancora ai nastri di partenza del campionato Open, ma ha anche raddoppiato partecipando, per il terzo anno consecutivo, anche al campionato Over-35 Città di Penta. Abbiamo deciso di dedicare un approfondimento fatto di interviste a questa bellissima realtà amatoriale della città, proseguiamo con l’intervista al mister della formazione Open Andrea Perrino.

Dieci anni di Atletico Porticciolo, l’intervista al mister dell’Open Andrea Perrino

Buongiorno mister Perrino. Comincia il suo secondo anno all’Atletico Porticciolo come mister. Quali sono gli obiettivi di questo campionato?

«Buongiorno a Lei, allora innanzitutto ringrazio la società per la fiducia e la riconferma. L’obiettivo quest’anno è il raggiungimento dei play off senza troppi patemi, cercando anche di creare una buona identità di squadra con gioco e soprattutto con valori morali e sportivi».

Il primo anno, tra alti e bassi, è riuscito a lottare fino all’ultima partita per i playoff, nonostante la rivoluzione di uomini e tattica rispetto al passato. Cosa è mancato lo scorso anno per centrare l’obiettivo?

«Innanzitutto ci è mancato un po’ di esperienza, visto che avevamo alcuni ragazzi che erano alla loro prima stagione in un campionato ad 11. Ed anche alcuni infortuni di calciatori imprescindibili che di fatto hanno compromesso il raggiungimento dei play off lo scorso anno».

Prima di essere mister dell’Atletico Porticciolo, lei è stato calciatore, in un periodo vincente. Com’è stato il passaggio in panchina?

«Emozionante, è l’aggettivo giusto, allo stesso tempo non ho sentito troppe pressioni in quanto era già da tempo che avevo il desiderio di diventare allenatore. Diciamo che anche grazie ai miei ragazzi, che erano stati miei compagni di squadra negli anni addietro questo mix di cose mi ha permesso di non sentire in modo eccessivo il passaggio in panchina».

Quest’anno l’Atletico Porticciolo compie 10 anni. Cosa rappresenta per lei questa squadra e questo traguardo?

«Sono arrivato che la società era nata da tre/quattro anni, ho fatto l’ultima partita da calciatore rimanendo il più “anziano” ad andare in doppia cifra, ho preso la squadra in mano portandola ad un punto dai play off, quest’ anno cercheremo di fare ancora meglio, cosa può rappresentare?? Tutto! Sportivamente parlando, siamo una famiglia e farne parte per me è un onore. Sono fiero ed orgoglioso di rappresentare i nostri colori sempre in ogni campo!».

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