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Gabriele Gravina richiama alla calma: “Riconosciamo prima i nostri errori”

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Gabriele Gravina, n°1 della FIGC, si esprime a margine di quanto accaduto a Torino con la VAR, e richiama tutti alla calma. L’ultimo week-end non è stato positivo per gli arbitri.

Gabriele Gravina richiama alla calma

Un fine settimana da urlo, ma nel senso opposto. Urla sì, ma di dissenso. L’operato degli arbitri e di VAR (e anche assistente VAR) ha ‘toppato’ in più di una occasione. Da Lecce a Torino, tanto malcontento e sul quale è intervenuto Gravina, così come riporta il sito del giornalista Alfredo Pedullà: «Se pensiamo che il VAR sia lo strumento che possa rendere infallibile l’arbitro siamo fuori strada. Se un episodio di una partita dopo sei partite di campionato deve far urlare allo scandalo allora diamoci tutti una calmata, torniamo nei nostri ranghi e restiamo sereni. Se ci sono degli errori, riconosciamo prima quelli nostri e poi quelli in capo agli arbitri».

Orrori di un fine settimana da ricordare

A Torino il gol di Milik era valido, poiché tenuto in gioco da Candreva, ma non è stato un errore dell’arbitro il quale aveva inizialmente convalidato la rete. Se il suo aiuto al VAR non gli dà le immagini che servono per una valutazione complessiva, obiettivamente, cosa dovrebbe vedere?!

Semmai l’arbitro Marcenaro ha sbagliato, invece sì, in precedenza quando non valutato da rigore un intervento su Piatek nel primo tempo, e i due gol della Juventus: sul primo c’è il fallo, netto, di Kostic su Coulibaly; sul secondo è ancora più clamoroso l’errore di non aver almeno voluto considerare un eventuale richiamo dal VAR: Cuadrado salta Candreva che stava rientrando, colpendolo al capo(in caso di colpo alla testa l’arbitro dovrebbe immediatamente fermare il gioco). L’azione poi si concluderà con la concessione del penalty.

Anche a Lecce non è piaciuta la direzione di Pairetto che va verso lo stop dall’AIA, ma ciò che soprattutto non è andato giù è un rigore non visto dal fischietto. Perché seppur possa scappare, qua le immagini ci sono tutte, e qualche volta sarebbe meglio fermarsi e dare uno sguardo piuttosto che far alzare inutili malumori.

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