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Dia non basta, Salernitana KO a Firenze

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La Salernitana esce sconfitta dallo stadio Franchi di Firenze nel turno infrasettimanale valevole per la 14esima giornata di campionato.

Nicola mescola le carte

Mister Nicola conferma il consueto canovaccio tattico ma cambia diversi interpreti rispetto alla gara con la Cremonese, in considerazione degli impegni ravvicinati.

Out Fazio e Radovanovic, Bohinen in cabina di regia, Vilhena fa l’esterno mancino, Bradaric in panca. Bonazzoli affianca l’ex Piatek.

Analisi della partita

Primo tempo di marca viola, Salernitana abbondantemente sottotono.

Al quarto d’ora da una percussione sull’out destro la Fiorentina insacca col tap-in di Bonaventura.

Nicola sposta Mazzocchi sulla corsia mancina per aiutare Vilhena e Pirola in affanno, ma la musica non cambia, Fiorentina abile nel possesso palla e incisiva su entrambe le corsie esterne, dove la Salernitana soffre oltremodo.

I granata non riescono a reagire, soffrono il pressing alto e l’intensità dei toscani, assoluti padroni del campo.

La Salernitana ha il merito di iniziare la ripresa con piglio diverso, grazie alla qualità di Dia e alla spinta di Maggiore, entrambi subentrati ad un evanescente Bonazzoli e a Vilhena spaesato.

Un triangolo chiuso tra Piatek e il bomber senegalese porta al pareggio che fa scoppiare il settore ospiti, assiepato da 1056 cuori granata. Sono loro i protagonisti della serata, sempre pronti a ribattere alle provocazioni dei seguaci di Dante a colpi di cori e sventolio di vessilli del Cavalluccio.

Gli uomini di Nicola provano a rendere più fluida la manovra ma non riescono a tener il possesso palla e finiscono con abbassarsi in area di rigore.

La Fiorentina preme e trova il nuovo vantaggio per un errato fuorigioco della difesa granata. La mazzata è fatale. Inutili gli ingressi di Botheim e Bradaric, la Bersagliera cade al Franchi e viene superata in classifica proprio dalla Viola.

Sconfitta al Franchi e prospettive a Monza

Ancora un passo falso per la Salernitana, che non riesce a conquistare punti in trasferta.

Dopo una prima frazione nettamente al di sotto delle aspettative, i granata riescono anche a raddrizzarla. Tuttavia, l’eventuale pareggio oggettivamente non sarebbe stato meritato.

La compagine allenata da Nicola ha giocato nel complesso male subendo la maggiore vivacità dei toscani, che hanno mostrato più organizzazione di gioco e maggiore fame di vittoria.

Certe scelte tecniche, operate anche in ottica turn-over, non hanno pagato.

Nel primo tempo squadra abbastanza contratta. Bohinen è tornato titolare ma è ancora indietro di condizione, e, di conseguenza, il giro palla non ha la rapidità necessaria, specialmente in fase di ripartenza.

Tanti i cambiamenti anche in corso d’opera, che generano tanta confusione e molta inconcludenza. Oltre al senegalese, Sepe, Daniliuc, Coulibaly gli ultimi a mollare.

Dia non può essere lasciato in panchina poiché è il valore tecnico aggiunto, il punto di riferimento offensivo da cui non si può prescindere. Risparmiarlo può avere una sua logica ma se poi si mette a fatica fieno in cascina diventa tutto inutile.

Ora bisogna pensare al Monza, a cui si farà visita domenica nell’ultimo incontro prima della sosta mondiale. Quello del Brianteo è un match da non sbagliare da parte di allenatore e squadra, anche in considerazione del tour de force in calendario a gennaio.

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