Dopo la vittoria della Salernitana 1998-1999 nella Machenessano’s Cup, organizzata dalla pagina Facebook “Operazione Nostalgia”, la parola ai protagonisti Giacomo Tedesco e Marco Di Vaio. La nostra redazione ha organizzato una diretta celebrativa insieme ai due campioni, inaugurando un nuovo format chiamato “#GranataxSempre”.
#GranataxSempre: con Tedesco e Di Vaio
Giacomo Tedesco e Marco Di Vaio rispondono alle domande dei nostri Luigi Lodato, Francesco Di Pasquale e Lino Grimaldi Avino.
Si aspettava la Salernitana 1998-1999 vincente nella Machenessano’s Cup?
Tedesco:
«Non sono sorpreso perché conosco l’attaccamento dei tifosi della Salernitana. In quegli anni ci hanno aiutato a coronare il sogno di andare in Serie A. Allo stesso modo ci hanno aiutato a vincere questa sfida, in cui sono stato molto attivo. Ho rivissuto i bei momenti di Salerno».
Sta seguendo la Salernitana di quest’anno?
Tedesco:
«Sto seguendo e lunedì ho sofferto un po’ contro l’Entella. È stato bravo Castori con i cambi, in particolare Cicerelli. Non era facile contro una squadra che non merita di essere ultima in classifica. È bello vedere una Salernitana così, speriamo che possa durare a prescindere dalle vicissitudini societarie».
Di Vaio:
«La Salernitana sta facendo un percorso molto importante, finalmente. Dispiace che gli stadi siano chiusi. Sicuramente la tifoseria avrebbe accompagnato e supportato ancora di più la squadra. Per me che ho vissuto un primo posto a Salerno, nel momento di bisogno, i tifosi veramente ti fanno ritrovare le energia».
Si sente legato a Salerno?
Marco Di Vaio:
«Mi sento legato a Salerno perché è stato il primo vero biennio importante della mia carriera, dopo gli esordi. La Salernitana fa parte del mio cuore. In quei due anni c’era una passione e una voglia di calcio che ci hanno dato risultati importanti sia individuali che di squadra. Meritavamo di rimanere in Serie A».