Via libera del Senato al decreto sicurezza bis: inaspriti Daspo e pene per violenza, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale o addetti ai varchi.
Decreto sicurezza bis: pene severe per gli ultra recidivi
Con 160 voti a favore, 57 contrari e 21 astenuti, il Parlamento italiano ha votato il DL sicurezza. Decreto promosso dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Tante le postille sull’ordine pubblico, con particolare attenzione legata al mondo del calcio. Le pene nei confronti di chi terrà un comportamento violento all’interno degli stadi o comunque durante delle manifestazioni sportive verranno pesantemente inasprite. Anche a livello verbale.
Il Daspo
Il daspo (il divieto di accedere alle manifestazioni sportive) verrà notificato per tutti coloro i quali veranno denunciati: per aver incitato, indotto o preso parte attiva a comportamenti violenti. Mano pesante anche sui recidivi a cui verrà inflitta una sanzione minima di 5 anni. Coloro i quali verranno accusati di aver tenuto tali atteggiamenti anche all’estero, che sia in maniera singola o in gruppo, verranno ugualmente puniti anche in caso di incitazione o condotta finalizzata alla violenza.
Reclusione per atti violenti contro gli arbitri
Mano pesante, anzi pesantissima anche per tutti coloro che si renderanno protagonisti di comportamenti violenti. Soprattutto nei confronti di arbitri e ufficiali di gara. Pena detentiva da 6 mesi fino a 5 anni per chi commetterà atti violenti e minaccerà arbitri e altri tecnici atti ad assicurare il corretto svolgimento delle varie manifestazioni sportive. Le suddette sanzioni dovranno essere disposte dal questore della località competente. Per la gestione dell’ordine pubblico, maggior riguardo sarà concesso nei confronti di chi, in luogo pubblico o aperto al pubblico, creerà situazioni di pericolo con razzi, fuochi d’artificio, petardi e oggetti contundenti. Inasprite anche le pene per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, così come lo saranno quelle per violenza o minaccia ad un esponente politico, amministrativo o giudiziario.