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Salernitana-Udinese, la conferenza di Nicola: “Dobbiamo ricordarci da dove veniamo”

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Davide Nicola, allenatore della Salernitana, come di consueto, sta svolgendo la conferenza stampa nel giorno che precede la sfida, fondamentale, contro l’Udinese.

Salernitana, la conferenza stampa di Davide Nicola

«La nostra storia parte dal famoso 7%, noi vogliamo credere in questa percentuale. Iervolino e Sabatini, quando mi hanno contattato, hanno subito detto che ci credevano. La sfida per me era così motivante che non ci ho pensato un secondo. Grazie alla prima sfida sono stato travolto dall’entusiasmo della gente. Ho spiegato alla squadra come affrontare una sfida del genere: bisogna desiderare ardentemente di realizzare la sfida. Non basta naturalmente questo: bisogna utilizzare un coraggio incredibile in ogni singolo giorno e creare delle relazioni umane. 7% non è una percentuale che lascia molto margine all’immaginazione, noi dobbiamo avere il coraggio di fare un salto nel vuoto. I ragazzi hanno sudato per arrivare fino a qui. Non so come atterreremo dopo questo salto nel vuoto: dobbiamo essere in grado di pensare che possiamo volare».
La partita di domani sarà una finale: come si affronterà la partita con l’Udinese? Potrebbe essere la sua impresa più grande?
«Raggiungere il traguardo finale sarebbe fantastico: naturalmente penso solo alla partita di domani. Dobbiamo fare tutto quello che abbiamo fatto per arrivare fino a qui. Dobbiamo tramutare questo 7% in una moltiplicazione facendolo diventare 700, grazie all’entusiasmo della nostra gente. Creiamo i presupposti per poter fare l’ultima partita con serenità».
Che giornata immagina: vedremo subito una squadra aggressiva?
«Per arrivare fin qui abbiamo dovuto affrontare rischi incredibili. Abbiamo dovuto affrontare timori e paure che era normale ci fossero. Cercheremo di fare quello che abbiamo sempre fatto: vogliamo esprimere il nostro gioco e noi stessi. Tutti i ragazzi hanno dato il loro contributo e domani, essendo l’ultima partita, dobbiamo mettere tutto l’entusiasmo che abbiamo in campo».
Ci saranno sorprese?
«Domani mattina faremo una mini rifinitura, prima della sfida con l’Udinese».
Cambierà qualcosa nell’atteggiamento tattico con l’assenza di Ederson? Obi può essere una soluzione al posto del brasiliano ? Bonazzoli giocherà a fianco di Djuric ?
«Domani faremo una riunione ulteriore per definire la formazione. Al posto di Sepe ci sarà Belec che, ogni volta che è stato chiamato in causa, è stato fenomenale. Non è importante il discorso tecnico, secondo me, in queste partite: domani dobbiamo dimostrare, con serietà e convinzione, il nostro gioco».
Il futuro di Davide Nicola?
«Il futuro di Davide Nicola è nella partita di domani: non posso pensare al mio futuro con una sfida così importante, sarebbe incoerente verso i ragazzi. Dobbiamo rimanere concentrati».
Cosa conta nelle imprese?
«Conta tutto. Non c’è una parte più importante di un’altra. Domani ci sarà in palio tutto il lavoro svolto e, quindi, io non mi pongo queste domande. Io sono convinto che la mentalità vada, parallelamente, con i pensieri. L’unica cosa su cui voglio dissentire è il concetto di beatificazione: io credo che questa avventura abbia avuto un minimo comune denominatore, cioè tutti noi. Bisogna fare, per portare a casa il risultato, ciò che abbiamo fatto fino ad oggi».
Sulla società…
«I brividi li ho provati non per ciò che mi avevano detto, quando mi hanno proposto l’incarico, ma per come me lo hanno detto. Il presidente è sempre stato vicino alla squadra: sono soddisfatto della società e del direttore. Mi piacerebbe che questa storia avesse una fine positiva per poter dare un senso a tutti gli aneddoti che si dovrebbero raccontare».
Un commento sulla convocazione di Ruggeri e Zortea
«Ruggeri e Zortea devono essere gratificati, le loro carriere sono frutto dei risultati che faranno: devono volare».
L’ansioso entusiasmo della città viene percepito dalla squadra?
«Abbiamo una voglia irrefrenabile di fare un qualcosa di sensazionale. Non abbiamo nessun timore ricordando il lavoro che abbiamo fatto per arrivare fino a qui. L’ansia è solo la voglia di prendere ciò che ci meritiamo. Non ci sentiamo separati dall’entusiasmo della città: noi siamo un’unica cosa. I desideri della gente sono i nostri desideri. La Salernitana è della gente e siamo lì per loro».
Nicola parlerà in futuro di Salerno?
«Il tempo è relativo: ho scoperto sulla mia pelle che il presente è fondamentale. L’immagine di Fazio, con i suoi figli, nella piazza di Salerno, fa capire l’unione con la città».
Quanto sarà importante il soffio di Salerno?
«Io non riesco a fare una cosa se non do il massimo. Io credo che nella vita non ci sono scorciatoie. Bisogna dare il massimo perché gratifica l’uomo. Dobbiamo dare il massimo per ottenere il massimo».
Cosa pensa dell’Udinese?
«I friulani hanno fatto una buonissima stagione. L’Udinese ha la capacità di vagliare il sistema di gioco della squadra avversaria. Conta, però, la convinzione che abbiamo nei nostri mezzi. Dobbiamo crederci fino alla fine».
Quanto inorgoglisce l’attaccamento della tifoseria?
«La tifoseria ha ampiamente dimostrato di crederci insieme a noi. Io voglio che domani siano tutti felici. Sarei contentissimo per molte persone e dobbiamo darci tutti una mano».
Cosa non deve fare la Salernitana?
«È una domanda a cui non risponderei mai. Io so cosa deve fare la Salernitana: dobbiamo essere sempre concentrati e non dobbiamo mai perdere la convinzione di potercela fare. Il calcio è un gioco di situazioni: io penso solo a quello che dobbiamo fare».

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