Nel corso della carriera da calciatore, Davide Di Gennaro ha vissuto momenti di altissimo splendore sportivo. Grazie a un curriculum di tutto rispetto, l’ex calciatore di Milan e Lazio ha deciso di ripartire dal basso, alla ricerca di nuove emozioni e stimoli nella fiduciosa piazza di San Marzano.
Chi è Davide Di Gennaro
Con Milano nel sangue e nel suo destino, Davide Di Gennaro nasce nel capoluogo lombardo il 16 giugno 1988. Cresciuto nella Primavera del Milan – di cui diventerà anche capitano – il centrocampista offensivo italiano fa il suo esordio tra i professionisti con la maglia “della sua vita” nella sconfitta interna contro l’Udinese, il 19 maggio 2007, subentrando alla storica bandiera rossonera Billy Costacurta.
Da quel momento, tanti prestiti tra Serie B e ‘piccole realtà’ di Serie A, poi il breve rientro al Milan, condizionato da una frattura del piede subìta durante il Trofeo TIM.
Tante altre le esperienze maturate nei massimi campionati italiani (con le maglie di Spezia, Palermo e Cagliari su tutte), culminate nell’ultima grande opportunità in un top club, la Lazio.
Lo scorso anno, il giocatore di origini porticesi ha compiuto una scelta di vita, avvicinandosi proprio alla città di Portici con la sua famiglia. L’avventura, però, è durata un solo anno e, consapevoli entrambi di non poter proseguire insieme per la stessa strada, Di Gennaro ha accettato di sposare il progetto blaugrana, legandosi al San Marzano fino al 2024.
Ti potrebbero interessare anche:
L’intervista al capitano del San Marzano
Dalla sua prima ‘casa’ nei pressi di Milanello fino al territorio della Valle del Sarno, la nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare il neo acquisto, nonché capitano del San Marzano, Davide Di Gennaro.
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
«Il progetto è ambizioso. Il presidente di per sé ha grandi ambizioni per il futuro della società. Prima o poi la squadra è destinata ad arrivare dove prefissato. Per noi si tratta dell’anno zero, poiché la rosa si affaccia per la prima volta in questa categoria. Con la costruzione dello stadio e grazie ai nuovi innesti di livello, dovremo essere in grado di dimostrare di meritare questa serie».
Che squadra hai trovato già a partire dai primi allenamenti?
«Ho trovato tanti professionisti: per qualità e per organizzazione non sembra una società di D. Ma siamo solo all’inizio, col tempo potremo fare altri bilanci. La mia prima impressione è stata ottima».
Dove pensi che il mister ti impiegherà nello schieramento tattico?
«Posizione in campo? Lo scorso anno sono tornato alla mia posizione di inizio carriera: il trequartista. Il mister mi ha scelto per il bagaglio di esperienza che porto con me e con l’obiettivo di far crescere i giovani. La società mi ha acquistato per schierarmi in questa zona, ma se dovesse servire, in base al tipo di partita, sono disposto ad abbassarmi di qualche metro. Nel corso della mia carriera ho provato diversi ruoli, credo sia stato un bene per il Di Gennaro calciatore».
Pensi che questa opportunità sia capitata al momento giusto per entrambe le parti?
«Lo scorso anno ho fatto una scelta: quella di restare a casa, a Portici. La mia intenzione era quella di terminare la mia carriera lì. Una volta costatato l’impossibilità di proseguire per varie ragioni, ho accettato quella che, a mio avviso, è la realtà più adatta per continuare a divertirmi in questa categoria».
Qual è il vostro obiettivo quest’anno?
«Restiamo in attesa di conoscere il nostro girone e, dunque, le nostre avversarie. La Serie D è complicata a prescindere dal raggruppamento, anche perché accedono in Serie C solo le prime classificate. Troveremo squadre di livello, noi saremo sicuramente tra quelle cinque-sei che cercheranno di competere nel girone. Man mano, col passare delle partite capiremo l’andamento del nostro cammino».
Milan e Lazio hanno segnato il tuo percorso nel mondo del calcio. Come hai vissuto queste esperienze? Come vedi le due squadre quest’anno?
«Il Milan ha rappresentato per me è un’esperienza di vita: sono cresciuto lì dagli otto ai diciotto anni, per poi ritornarvi qualche anno dopo in prima squadra. Fino ai ventiquattro-venticinque anni ero ancora di loro proprietà. I rossoneri si sono ripresi in maniera significativa dopo anni poco felici. Merito di Maldini che ha riportato il club dove merita; di Pioli che ha saputo dare un’impronta ben specifica al gruppo. Quest’anno ha fatto una campagna acquisti importante, cedendo un calciatore notevole come Tonali, è vero, ma ciò ha portato all’acquisto di giovani forti e con esperienza europea come Pulisic e tanti altri. Sono certamente destinati a fare un campionato di alto livello. Con la Lazio ho vissuto un’esperienza dal retrogusto amaro. Sono giunto nel momento migliore della mia carriera, ma un infortunio, che mi ha tenuto fuori per molto, ha compromesso la mia annata. È una grande squadra con un allenatore molto forte. Essendo una piazza difficile, bisognerà capire come gestirà le pressioni».
Il piazzamento finale del San Marzano
«Non amo i pronostici, ma faremo di tutto per esaudire il sogno del presidente di arrivare tra i professionisti».