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Caso stipendi procuratori: parla anche Iervolino

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Come sappiamo, dalle notizie dei giorni scorsi, è scoppiato un caso sugli stipendi percepiti dai procuratori sportivi, e sulla vicenda si è espresso anche Danilo Iervolino. Essi percepirebbero delle cifre molto elevate, rispetto al dovuto. La FIGC aveva pubblicato un report sulle spese” folli” dei club di Serie A, che ammontano quasi a 200 milioni di euro.

Iervolino: “Ho molto rispetto per gli agenti”

La questione relativa agli stipendi percepiti dai procuratori sportivi, non ha fatto altro che scoperchiare “un vaso di Pandora”. Ricordiamo che rispetto agli anni passati, le spese per le commissioni degli agenti sono aumentate. Secondo il report della Gazzetta dello Sport, nel 2015 ammontavano ad 84 milioni di euro, mentre nel 2019 e nel 2021 le spese erano state rispettivamente di 187 e di 173 milioni di euro.

I club più spendaccioni sarebbero Juventus e Milan; quelli più virtuosi: Cremonese, Lecce e Torino. Iervolino, durante un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha evidenziato come nel mondo del calcio, girino tantissimi soldi, ma spesso in maniera ingiustificata. Il Presidente ha inoltre fatto una bella riflessione sulle dinamiche che si innescano tra società e agenti. Ecco le sue parole:

Dal sistema calcio fuoriescono troppi soldi, a volte ingiustificatamente. Faccio una premessa però, non mi piace generalizzare e reputo l’attività dei procuratori necessaria quando è svolta in maniera professionale, quando il calciatore viene accompagnato durante la sua carriera e quando c’è una sana mediazione con le società. Ho molto rispetto per gli agenti: diversi li stimo e alcuni sono diventati miei grandi amici. Non sono d’accordo con chi dice che i procuratori sono i veri padroni del calcio, la ritengo una provocazione. Non nego però che influenzano fin troppo questo mondo con le loro scelte e i loro comportamenti. Ora se ne sta occupando la Fifa ma in passato, facendo sistema, le società avrebbero dovuto respingere certe richieste. Non quelle dei professionisti seri, perché non è corretto fare di tutta l’erba un fascio, ma quelle degli altri sì. 205 milioni versati agli intermediari nel 2022? Una cifra che è il segnale evidente di una deriva, la dimostrazione che c’è uno sbilancio nell’industria del calcio. Siamo in una giungla: ci auguriamo che le nuove regole della Fifa aiutino e siano recepite quanto prima dalla Figc”

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