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Intervista al doppio ex Daniele Balli: “Ho dei ricordi fantastici a Salerno”

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In occasione della partita Salernitana-Ternana, abbiamo avuto il piacere di intervistare Daniele Balli, ex portiere di entrambe le squadre. Abbiamo parlato non solo di come ha avuto inizio la sua carriera, ma anche del prossimo match di Coppa Italia.

La carriera di Daniele  Balli

Daniele Balli nasce a Firenze il 16 settembre 1967. È un giocatore caratterizzato da costanza e determinazione. Cresce nel settore giovanile dell’Empoli, ma non esordisce nella prima squadra. La società toscana lo manda a giocare aTrento, in Serie C1, poi al Mobilieri Ponsacco, in Serie C2, e infine al Tempio, in Serie D. Ritorna poi alla base, ma per diventare titolare deve attendere 27 anni. Nel corso di questo periodo passa dalla Serie C1 alla Serie A, sotto la guida di Luciano Spalletti.

Nel 1997 approda a Salerno, guidato da Delio Rossi. La Salernitana, anche grazie alle prodezze del portiere, riesce a ritornare in Serie A dopo cinquant’anni. Successivamente Balli si trasferisce alla Ternana, dove rimane per due stagioni, passando poi alla Pistoiese e alla Nocerina. Tuttavia, a causa di una serie di infortuni, non vive delle stagioni baciate dalla fortuna.

È il 2003, quando per Daniele arriva una bella ed inaspettata occasione: la chiamata dell’Empoli e nel 2007 arriva la storica qualificazione in Coppa UEFA. Oggi Daniele Balli, ha intrapreso la carriera di allenatore. Dal 2017 al 2020 è stato allenatore dei portieri al Pontedera ed attualmente, al Ponsacco.

Com’è iniziata la tua carriera calcistica?

«È iniziata quando mio padre mi ha portato nel campo davanti  casa, come tutti i bambini che prendono la palla e iniziano a giocare, sono andato subito in porta. Una porta senza rete. Questo è stato il primo segnale che ho dato a mio padre che volevo stare in porta. E poi ho giocato nella squadra del paese, fino all’età di 13 anni. Poi sono passato all’Empoli Calcio e la mia carriera, si è sviluppata tra Empoli, Salerno, Terni, Pistoia, Trento, Ponsacco. Sono andato via dalla casa madre dell’Empoli, ritornando, vincendo poi campionati. Ho fatto varie esperienze e ho terminato poi la carriera da calciatore a  quarant’anni con la Coppa UEFA a Empoli».

Che ricordi hai della storica stagione in A con la Salernitana e il trasferimento alla Ternana?

«Ho dei ricordi fantastici a Salerno, di gratificazione calcistica e ancora mi porto dietro la riconoscenza dei tifosi, quello per cui Daniele Balli vive. È il segno di riconoscenza nei confronti di una persona che ha dato il 110% per una squadra calcistica. Questo ricordo della storica stagione è ancora molto forte, visto l’attaccamento della piazza a quel gruppo che ha conquistato la serie A e ha lottato  fino all’ultima domenica. Il calcio poi, ti manda da una città ad un’altra. Andando a Terni, è stata una bella esperienza, anche perché ho avuto modo di vivere la mia famiglia molto bene. Bella la città di Terni, l’Umbria, una società molto forte con una grande prospettiva. Ho fatto un cambio molto bello, importante e il secondo anno sfiorammo la Serie A, ma purtroppo ebbi un grave infortunio alla spalla e sono stato leggermente sfortunato».

Ci daresti un pronostico per Salernitana-Ternana?

«Conoscendo molto bene il portiere Iannarilli, spero che la Salernitana soffra meno possibile, ma deve vincere la Salernitana: sono troppo attaccato alla piazza granata e alla mia magica Salernitana».

Nella tua carriera da portiere qual è stato il salvataggio più bello che hai fatto?

«Con la Salernitana ho fatto una bella parata in bagher a Perugia e poi, ho parato un colpo di testa di Zidane, in Salernitana-Juve».

Cosa ne pensi del mercato a rilento della Salernitana e che tipo di campionato  ti aspetti dalla squadra?

«Quello della Salernitana è un mercato oculato, perché non si può più spendere e spandere, senza avere la certezza che questi giocatori si innestino in questa piazza che sta cercando di trovare stabilità. Il Direttore cerca giustamente delle persone adatte per il progetto. Ci vuole un po’ di tempo, ma è cambiato anche l’approccio delle altre squadre nei confronti della Salernitana. C’è rispetto verso questa squadra. La serie A porta sicuramente degli squilibri. Diamo anche a questa società il tempo necessario, anche quello di sbagliare».

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