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Daniela Pereira: “Bello vincere a Salerno. In campo sempre senza paura”

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Un anno e mezzo a Salerno e già due trofei in bacheca per Daniela Pereira, portiere della PDO, campione d’Italia che va a caccia della stella. Il decimo scudetto è a portata di mano, ma mai come quest’anno la concorrenza è agguerrita, la Pereira lo sa e l’abbiamo intervistata per avere un suo punto di vista.

Intervista a Daniela Pereira

Nei primi minuti della gara con Erice sembrava potesse chiudere la porta per tutta la durata del match, usuale quanto un cinque+1 al SuperEnalotto, forse uno dei migliori momenti di questo finale del 2023 per la Pereira. Lei, l’ultimo baluardo quando ormai sembra fatta per le avversarie, era riuscita a tenere in piedi la PDO in un momento di ‘polveri bagnate’ contro l’ex Manojlovic e la Storozhuk.

Chi è la Pereira

Da un anno e mezzo a Salerno, Daniela ha già contribuito a ringalluzzire la già ricca bacheca del club. Il suo arrivo combacia con la partenza di Elisa Ferrari, un’istituzione da queste parti, con circa trecento presenze in Serie A raccolte dal 2015 in poi, oltre a difendere i pali anche della Nazionale femminile. La 33enne portoghese, invece, con anni di esperienza maturata in Francia – tra i transalpini la pallamano è tra gli Sport più in voga – ha di suo già una Challenge Cup EHF, ovvero l’attuale EHF European Cup, la massima manifestazione europea in la PDO è appena approdata tra le migliori 16.

Un anno fantastico a Salerno con la ciliegina scudetto nel mezzo. Qual è stato il momento migliore?

«Il momento più bello è stato senza dubbio vincere il campionato in casa nostra, ma senza dimenticare anche la vittoria della Supercoppa che è stato il mio primo trofeo in Italia con la PDO Salerno».

Quattro match clou consecutivi, tre vittorie e una sconfitta, un buon ruolino di marcia per una squadra che non si vuol fermare.

«È un buon ruolino di marcia per noi, sappiamo che avremmo potuto fare anche meglio. La squadra di Cassano era ben preparata che ha meritato di vincere la partita. Quest’ultima partita serve anche per vedere cosa dobbiamo ancora migliorare e continuare a lavorare».

Come ti trovi a Salerno?

«Mi trovo bene, mi sento a casa. Le persone mi hanno aiutato molto all’inizio quando sono arrivata. Abbiamo un buon gruppo di lavoro. Tante persone mi hanno sorpreso in questo anno e mezzo, alcune sono ancora a Salerno come Rocio, Martina Barreiro, Bruna, Pina, altre non sono più presenti, come Nazaret Calzado, Lucila Stettler, Rizo».

Ora c’è la pausa, poi si riprende con campionato e coppa. C’è il timore di rendere più in una competizione piuttosto che l’altra?

«L’obiettivo è lo stesso in entrambe le competizioni, vincere. Penso che non ci sia paura ma voglia di lavorare bene e di fare sempre il massimo. conosciamo il valore dei nostri avversari, sappiamo che non sarà facile ma crediamo nel nostro valore come squadra».

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