Cremonese–Salernitana, confronto tra numeri 10. Nella consueta rubrica intitolata sfida tra… ci occupiamo di due calciatori dalle caratteristiche diverse, ma entrambi molto importanti per le rispettive squadre.
L’importanza del numero 10 nella storia del calcio
Rivera non c’è da un pezzo, El Pibe Maradona pure. Baggio e Del Piero smarcavano di fino che sembra appena ieri, e ora che anche Francesco Totti, da poco ha smesso, che ne sarà dei numeri 10 di professione, gamba e magia? Torneranno mai gli artisti della “trequarti”, i poeti (semi) estinti di questo calcio moderno che non prevede più registi avanzati, rifinitori per vocazione, anime pregne di follia?
I “Dieci” sono stati, per oltre un secolo, l’espressione massima del talento. Un ruolo nobile, primario e dal valore assoluto, imprescindibile. Ora che, come quelli di allora, ne nascono pochi, trovano poco spazio nel calcio imballato nella corsa, nella tattica e nel marketing dei tatuaggi. Una razza, insomma, in via d’estinzione, completamente stravolta dalle nuove abitudini del calcio moderno.
Cremonese-Salernitana, i “10” a confronto: Jallow contro Soddimo
Il “Dieci” della squadra granata, Lamin Jallow, di fatti, non incarna le caratteristiche di quello che fu. L’atleta gambiano è un attaccante a tutti gli effetti, più precisamente seconda punta, che ama giocare in spazi larghi in modo da sfruttare le sue grandi doti di corsa. Arrivato a Salerno nella scorsa stagione dopo un’ottima annata al Cesena (35 presenze e 11 gol), sembrava destinato al definitivo salto di qualità. Le prestazioni in campo, però, hanno in parte tradito le aspettative della piazza che ha creduto in lui fin dal suo arrivo. Le difficoltà incontrate dall’ex Cesena nel suo primo anno in maglia granata sono state tante. Una stagione conclusa con una salvezza al fotofinish, condita da prestazioni spesso indecorose e fuori da ogni logica calcistica di tutta la squadra e dello stesso Jallow. Pochi lampi di classe e lucidità e, di conseguenza, poche reti, per la precisioni 5 in 33 apparizioni.
Quest’anno la società, dopo l’oneroso riscatto dal Chievo avvenuto nello scorso mercato di riparazione, ha creduto di nuovo in lui. Sotto la guida di mister Ventura, il gambiano sembra aver ritrovato un po’ di quella verve perduta dal momento del suo approdo all’ombra dell’Arechi. In 11 partite di campionato disputate fin qui, Lamin Jallow ha già realizzato 4 reti. Splendido il gol segnato nell’ultimo match contro la Virtus Entella, con un tiro dai 30 metri che non ha lasciato scampo al portiere avversario Contini. L’obiettivo del 25enne attaccante è quello di fare sempre meglio e, magari, di ritornare a tutti gli effetti quel calciatore che con la maglia del Cesena faceva letteralmente ammattire le difese avversarie.
Il numero 10 grigiorosso, Danilo Soddimo
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda Danilo Soddimo, vecchia conoscenza granata. Il “Dieci” grigiorosso, infatti, è un centrocampista di grande esperienza soprattutto in Serie B e anche con qualche campionato di Serie A nel suo curriculum. Classe ’87, arrivato dal Frosinone nello scorso mercato di gennaio, può considerarsi un vero e proprio jolly, avendo la possibilità di ricoprire più ruoli a seconda delle idee tattiche proposte dall’allenatore. Soddimo era una delle migliori promesse del settore giovanile blucerchiato, rimase fino al 2007 esordendo anche in prima squadra, in Serie A, per 3 volte, oltre ad altrettante apparizioni in Coppa Italia.
Dopo i prestiti all’Ancona e alla Salernitana, dove restò per appena sei mesi, passò ancora una volta a titolo temporaneo al Pescara. Con la squadra abruzzese, compì il doppio salto prima dalla C alla B e poi, nel 2012, dalla B alla A con Zeman in panchina. Tenuto ai margini della squadra, successivamente, da mister Stroppa, dopo una fugace esperienza al Grosseto in cadetteria, nel 2013 si trasferì al Frosinone in Lega Pro. In Ciociaria, il centrocampista scuola Samp ha trascorso le sue stagioni migliori: anche in questo caso, due promozioni in due anni fino alla A. Dopo 6 stagioni in maglia gialloblu, nello scorso mese di gennaio è passato a titolo definitivo alla Cremonese, arrivando ad un passo dalla qualificazione ai play off. Quest’anno le cose, per lui e per la compagine lombarda, non sono iniziate nel verso giusto. Appena 12 i punti conquistati in 11 partite che per ora valgono il quint’ultimo posto in classifica. Tutto ciò nonostante una faraonica campagna acquisti estiva che, da più parti, collocava i grigiorossi in ben altre posizioni alla vigilia dell’inizio della nuova stagione di Serie BKT.