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Mariano Stendardo: “Paulo Sousa ha garantito identità ed esperienza”

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In vista di Cremonese-Salernitana di sabato, la redazione di SalernoSport24 ha intervistato il doppio ex Mariano Stendardo. Quella con i grigiorossi sarà l’ultima partita del campionato di Serie A 2022-2023.

La carriera del doppio ex con Cremonese e Salernitana

Mariano Stendardo, napoletano classe ’83, era un difensore centrale abile nel gioco aereo e sui calci piazzati. Nel prossimo week-end le squadre di massima serie scenderanno in campo per l’ultimo appuntamento del campionato. La nostra redazione ha intervistato l’ex Cremonese e Salernitana.


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Cresciuto nel settore giovanile del Napoli (con cui riesce ad esordire in Serie B), giunge alla Cremonese nella stagione 2006-2007 in prestito dall’Atalanta. Con la maglia grigiorossa in Serie C1, Stendardo vive una delle stagioni più importanti della sua carriera: 31 presenze e cinque gol realizzati, nonostante l’annata non brillante della squadra. Le buone prestazioni gli valgono la chiamata in B del Messina dove, da punto fermo della difesa, contribuisce alla salvezza sul campo dei peloritani, poi retrocessi per inadempienze finanziarie.

Stendardo: “Cambio di allenatore determinante”

Dopo un’altra esperienza positiva in cadetteria con la maglia del Grosseto (con cui centra la qualificazione ai play-off promozione per la Serie A), il nostro arriva a Salerno nella stagione 2009-2010 in prestito dal Genoa. L’annata non si rivelerà delle più semplici: Salernitana retrocessa in Lega Pro all’ultimo posto con 17 punti e -6 di penalizzazione. In ogni caso, il difensore napoletano si fa notare con due gol in 30 presenze tra campionato e Coppa Italia, trasferendosi al Pisa al termine della stagione. Stendardo si ritaglia una carriera di tutto rispetto in terza serie, fino a concludere la carriera a 38 anni con la maglia del Giugliano in Serie D nella stagione 2020-2021. Appese le scarpette al chiodo, l’ex difensore ha intrapreso la carriera di allenatore a livello giovanile, sedendosi sulle panchine di Arpino Soccer Academy e Cavese.

Cosa ricordi delle tue esperienze con Cremonese e Salernitana?

«Con la Cremonese ero all’inizio della mia carriera, una stagione importante condita da 5 gol che mi hanno fatto arrivare in B al Messina, per cui ricordo sempre positivamente l’esperienza. Con la Salernitana, invece, è stata un’esperienza amara condita da una brutta retrocessione, determinata soprattutto da una società in quel momento in difficoltà. Nonostante questo, ho un bel ricordo della città di Salerno e della sua tifoseria». 

Sousa ha avuto un impatto straordinario sulla Salernitana, ma ancora non ha vinto fuori casa. Che questa partita sia la volta buona, oppure la Cremonese riuscirà a fare lo sgambetto?

«Sousa ha garantito una forte identità di gioco in campo ed esperienza sulla panchina, con una tranquillità che mancava. Sicuramente non sarà una partita facile, ma la Salernitana potrà provare il colpo da tre punti».

Salernitana ampiamente salva con il record di punti e Cremonese retrocessa con due turni d’anticipo dopo un girone d’andata senza vittorie. Si aspettava questi risultati da parte delle due squadre? Cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato nelle due squadre?

«Sicuramente non era facile per la Cremonese salvarsi, avendo una squadra abbastanza giovane e avendo cambiato poco rispetto alla squadra titolare in B che ha ottenuto la promozione. La Serie A non ti lascia scampo, per cui forse necessitava di più esperienza e qualità. Nella Salernitana, invece, rispetto allo scorso anno ha giovato la programmazione e, ovviamente, sono stati determinanti il cambio di allenatore e acquisti importanti e mirati come, per esempio, Ochoa».

Che tipo di partita sarà Cremonese-Salernitana? Quale potrebbe essere l’ago della bilancia del confronto per le due squadre?

«Sicuramente per la Salernitana sarà una partita giocata con tranquillità e serenità, dopo aver acquisito meritatamente la salvezza. D’altro canto, per la Cremonese potrà significare la fine di un campionato comunque negativo e magari vorrebbe chiudere dignitosamente davanti al proprio pubblico».

Quali sono i giocatori che ti hanno sorpreso di più in questa stagione di entrambe le squadre? Da chi ti aspettavi qualcosa di più?

«Nella Cremonese ha pesato l’andamento negativo di tutta la squadra, ma a me ha piacevolmente colpito Meïté, giocatore forte fisicamente e dotato di una buona qualità tecnica. Nella Salernitana sicuramente Ochoa e Dia hanno disputato un ottimo campionato, mentre il rendimento di Mazzocchi è stato condizionato negativamente, purtroppo, dagli infortuni».

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