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Coulibaly e Bohinen: un ritorno al passato in quel di Roma

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Nella Salernitana che ha raggiunto il record di punti contro la Roma non sono passate inosservate le prestazioni di Coulibaly e Bohinen a centrocampo. Un ritorno al passato che ci voleva, più per la prestazione del norvegese che della solita performance maiuscola del maliano.

Coulibaly e Bohinen: retrospettiva in ottica futuro

La Salernitana ha conquistato un punto storico in quel di Roma in una gara che, per i granata, non aveva nulla da dire, vista la salvezza aritmetica ormai raggiunta.


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Tra i protagonisti di questo pareggio contro la Roma troviamo una cerniera di centrocampo che, negli ultimi tempi, avevamo perso l’abitudine di ammirare, quella composta da Lassana Coulibaly ed Emil Bohinen. Se il maliano è ormai una garanzia e pedina inamovibile della mediana granata, lo stesso non lo si può più dire del norvegese, il quale ha perso gradualmente posizioni nelle gerarchie di Nicola prima e di Sousa poi.

La stagione dell’ex CSKA Mosca è stata tutt’altro che semplice: prima l’infortunio al ginocchio in Coppa Italia nella partita persa in casa contro il Parma che lo ha tenuto lontano dal campo per 69 giorni; poi il “mal di pancia” invernale durante il calciomercato. Insomma, il regista scandinavo non sembrava esserci più né con lo spirito e né con il corpo, eppure all’Olimpico ha risposto presente, sfornando la migliore prestazione di questa stagione. Certo, siamo ancora lontani dagli standard offerti nella seconda parte del girone di ritorno dello scorso campionato, ma vederlo correre, tirare in porta con convinzione, far girare il pallone e far sentire la propria presenza in campo per oltre 70′ non può non aver rincuorato sia mister Sousa che i tifosi granata. Forse l’anno prossimo potrebbe avere un’enorme occasione per rilanciarsi e mettere alle spalle questa stagione travagliata. Sempre indossando i colori granata.

La prova monstre del maliano

Diverso il discorso per Lassana. Il maliano è, a tutti gli effetti, l’unico giocatore effettivamente irrinunciabile nello scacchiere di mister Sousa. Giocatore prettamente di quantità, quest’anno l’ex Angers ha mostrato enormi progressi dal punto di vista tecnico. Il lancio millimetrico à la Pirlo che ha portato al gol del momentaneo 1-0 di Candreva è stata una delle giocate più belle offerte da questo ultimo turno di Serie A. Difficilmente, nella scorsa stagione, si era visto Coulibaly fare fiondate da centrocampo per mandare in porta gli attaccanti (giocata non esattamente nelle sue corde). La prestazione di Roma è un’ulteriore dimostrazione dei miglioramenti fatti dal motorino di centrocampo granata.

Ormai, il solito lavoro di corsa, raddoppio e ripiegamento difensivo non fa neanche più notizia (eppure qualche intervento decisivo in area lo ha fatto, come su Zalewski nel finale di primo tempo). Se poi ci mettiamo che quest’anno è andato anche a segno in tre occasioni, l’idea della metamorfosi del centrocampista classe ’96 diventa sempre più netta e marcata. Un giocatore completamente tirato a lucido che, però, difficilmente potrebbe rimanere a Salerno per ancora un’altra stagione. Le sirene dei grandi club cominciano a diventare sempre più insistenti e difficilmente Coulibaly rinuncerebbe al grande salto per la sua carriera nel suo prime. Del domani non vi è certezza, ma viste le ambizioni del presidente Iervolino, riuscire a trattenere Lassana per un’altra stagione sarebbe un colpaccio.

In ogni caso, rivedere la linea mediana protagonista della rimonta salvezza della scorsa stagione tirata a lucido e affiatata può far ben sperare la Salernitana in vista dei futuri impegni.

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