Giuseppe Sala, sindaco di Milano, fa mea culpa sulla propaganda della campagna “Milano non si ferma“. Il primo cittadino del capoluogo lombardo, infatti, ha dichiarato che se potesse non promuoverebbe nuovamente lo slogan che ha forse aiutato la diffusione del Coronavirus.
Coronavirus, il dietrofront di Giuseppe Sala
Intervenuto in diretta alla trasmissione RAI “Che tempo che fa“, Giuseppe Sala, il sindaco di Milano, ha dichiarato di aver compiuto un possibile errore. Il sindaco della città ambrosiana, infatti, fu tra i promotori della campagna “Milano non si ferma” nell’ultima settimana di febbraio.
La campagna, come molti ricorderanno, si avvalse dei volti e delle dichiarazioni di molti volti noti dello spettacolo ma anche della politica. Ottenne molto successo e nell’arco di pochi giorni fu appoggiata da molti personaggi anche al di fuori del capoluogo lombardo, mutando in “L’Italia non si ferma“. Lo scopo principale di questa campagna era quello di voler quasi annichilire il Coronavirus, che all’epoca contava poco meno di 20 contagi, continuando a vivere le giornate in maniera regolare.
Il primo cittadino meneghino, a quasi un mese di distanza, però fa retromarcia ed ammette di poter essersi sbagliato. Ecco un breve estratto del suo intervento televisivo riportato dai colleghi di Milanotoday.
Nessuno aveva capito ancora la virulenza del coronavirus e quello era lo spirito. A chi ancora mi scrive dico che sono qua sette giorni su sette a lavorare e fare la mia parte, accetto la critica più che volentieri. Forse è stato sbagliato rilanciare ‘Milano non si ferma’
La campagna di ritorno alla normalità, ironia della sorte, raggiunse il suo apice proprio prima del match di Champions League Atalanta–Valencia. Partita che sarà ricordata non tanto per il roboante 4-1 del “San Siro”, ma più per l’aver, come si ipotizza, detonato la bomba di contagi.
Fonte foto: Stefano Colarieti/Insidefoto