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Conferenza stampa di Morgan De Sanctis al “Mary Rosy”

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Sala stampa del “Mary Rosy” pronta per ospitare la conferenza stampa di Morgan De Sanctis che parlerà ai cronisti del mercato svolto dalla Salernitana. I granata hanno centrato l’obiettivo di sfoltire la rosa ed immettere ‘gente’ nuova nella rosa di mister Nicola. Appuntamento alle 10

Salernitana, De Sanctis in diretta testuale

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«Ringrazio chi ha collaborato fattivamente in questi due mesi alle operazioni di rafforzamento della Salernitana. Di fianco a a me ci ci sono Migliaccio, Lo Schiavo e Di Bronni, e poi tutti gli altri a cominciare dall’ufficio stampa e lo staff legale».

Qual è il reparto dal quale si aspetta le migliori risposte, anche in base all’impegno che ci avete messo?

«Sapevamo di dover migliorare la difesa, ma di dover lavorare anche sugli altri reparti. Mi aspetto che la difesa sia quella che risponda meglio, anche quando entreranno giocatori come Lovato e Daniliuc. A me una squadra che subisce non piace tanto, volevamo una squadra forte dietro».

«Con l’allenatore abbiamo condiviso fin dall’inizio un progetto tecnico. Piatek è l’ultimo acquisto, un elemento che avevamo in mente, per caratteristiche, fin dall’inizio. Come avevo sottolineato con voi, sarebbero arrivati al momento giusto. Certe volte bisogna correre dei rischi, sapendo che aspettando il momento, quel giocatore potrebbe non esserci più. Siamo consapevoli che il nostro parco attaccanti può darci delle soddisfazioni. Ha le caratteristiche giuste per fare bene nella Salernitana».

«Era normale che ci fosse dello scetticismo nel mio operato essendo nuovo a questi livelli. Io ho delle certezze che mi fanno accettare limiti e umori popolari. Io non arrivo da un altro mondo, arrivo comunque dal mondo del calcio, e in ambienti dove ci sono molte pressioni. Le critiche certe volte servono per capire come operare, se diversamente, o più rapidamente».

«La proprietà ha fatto investimenti importanti (intorno ai 44 milioni di spesa). Volevamo migliorare la rosa con giocatori che conoscessero il campionato italiano, uno di questi è, appunto, Piatek. Altri sono assolutamente nuovi perché la loro qualità è così elevata che non potevamo lasciarceli scappare. Prima di iniziare le varie trattative, dovevamo risolvere le spine di Bohinen e Lassana Coulibaly».

«Abbiamo ceduto, tra vendite e rescissioni, 22 giocatori. Un numero importante. C’erano tanti giocatori che avevano anche diritto di rimanere in nome di un contratto in essere. Io sono stato nell’AIC, ora da cinque anni che sono nella direzione sportiva, e posso dire che c’è una sproporzione enorme che c’è tra diritti e doveri. Alla fine chi ci rimette è quasi sempre la società». 

«Abbiamo le potenzialità per fare bene. Andare ad Udine e Bologna e imporre per lunghi tratti anche il gioco dell’allenatore, e abbiamo fuori anche dei calciatori. Non fissiamo più degli obiettivi, ma ricontestualizziamo. Ora mi dedicherò totalmente alle risorse umane, una nuova fase del nostro lavoro».

«Per una serie di valori economici e tecnici, ci posizioniamo in una fascia di metà classifica». Il presidente Iervolino ha dato un 9,5 al mercato: «Ho visto io stesso l’entusiasmo de Presidente, ora la risposta di quanto valiamo la darà il campo».

«A sinistra siamo più coperti di quanto può sembrare. Abbiamo Bradaric che è il suo ruolo naturale; Mazzocchi può essere comunque performante, poi Candreva qualora si voglia essere più offensivi. Poi c’è anche Vilhena. Abbiamo affrontato un mercato difficile in cui era difficile avere precisamente una coppia per ogni ruolo. A centrocampo abbiamo Maggiore che sta crescendo nel ruolo di Bohinen. Nel mercato ci hanno proposto altri giocatori che potevano sopperire all’assenza del norvegese, ma poi ci siamo trovati nella possibilità di prendere Maggiore che è più mezzala. Poi ci sono altri in rosa su cui l’allenatore può impiegare altri giocatori. Poi speriamo che dopo il Lecce potremo recuperare Bohinen».

«Un giocatore come Lovato che ha detto ‘sì’ agli inizi di luglio, ci ha cambiato le cose all’interno del mercato italiano».

«Coulibaly non ha più clausole sul contratto, il principale protagonista di questa campagna mercato è stato il Presidente perché è stato di una generosità inaspettata in questo mondo. Ho collaborato con agenti che si sono resi conto che la Salernitana è un’opportunità. Dei giocatori che sono arrivati la maggior parte sono di proprietà. Con la società si è decisi per una linea con i collaboratori esterni che, qualora portano valore al club, vengano premiati. Abbiamo fatto un tipo di mercato di consolidamento, perché si andasse su tutti i campi a fare punti».

«Ho dedicato poco tempo al settore giovanile, e ringrazio vivamente Stefano Colantuono che ce la sta mettendo tutta. Questa fase sarà anche più lunga della prima squadra. E si stanno facendo tutte le valutazioni strutturali del caso. L’obiettivo è quello di portare la squadra in Primavera 1 nel giro di 2/3 anni».

«Ci sono club internazionali con i quali abbiamo parlato: Chelsea, Villareal, Real Madrid, PSG. Stanno capendo quanto vale la Salernitana, e ci stanno valutando come amici, un club in cui fare investimenti».

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