La pausa nazionali di novembre ha dato modo alla dirigenza della Salernitana di riflettere sui risultati, da inizio ottobre pessimi, di Martusciello in questo primo scorcio di campionato. Il risultato? Il tecnico ischitano esonerato ed al suo posto, per la quarta volta, Colantuono. In una chiacchierata con Giovanni Vigilante, giornalista sportivo di FoggiaTv, noi di SalernoSport24 abbiamo tentato di capire se effettivamente il percorso di Colantuono ed il suo rapporto con Salerno possa avvicinarsi a quello di Zeman con la piazza foggiana.
Colantuono entra nella cerchia ristretta degli allenatori che per ben quattro volte sono tornati nello stesso club, in cui c’è anche Zeman. I cavalli di ritorno non sono, però, sempre apprezzati: come mai?
«Il rapporto tra il Foggia e Zeman è un rapporto che si è protratto per diverso tempo, partendo dal 1986 fino ad arrivare a trentasei anni dopo, richiamato per tentare la risalita dalla Serie C al campionato cadetto. Sicuramente non tutti i campionati e annate hanno portato i frutti sperati, come quando ci fu l’esonero a campionato in corso, proprio durante la sua prima esperienza in terra pugliese, o come nelle annate più recenti 2010/2011 e 2021/2022. Ma qui a Foggia, e non solo, di Zeman è impresso inevitabilmente il periodo che va dal 1989 al 1994, quando col suo “Foggia dei miracoli”, noto anche come “Zemanlandia”, vinse il campionato di B e offrì, per tre anni, lezioni di calcio a tutte le squadre della massima serie».
Non sempre però si tratta di un’opportunità per rimettersi in gioco: cosa può esserci dietro?
«Sicuramente c’è un forte legame con la piazza che porta a voler essere sempre protagonisti, anche ad anni di distanza, e dare il proprio contributo ad una città che ti ha sempre ammirato. Il caso Zeman è emblematico ed è una vera e propria istituzione per Foggia, che ha dimostrato tutto il suo affetto per il tecnico boemo proprio recentemente, nel 2021, con il conferimento della cittadinanza onoraria».
Colantuono, al pari di Zeman, è molto legato a Salerno, anche se non ha vinto. Nella decisione di ritornare per l’ennesima volta può esserci una “necessità” di voler aiutare positivamente una piazza che ti ha dato tanto?
«Certamente, e nonostante Zeman e Colantuono non siano paragonabili per i risultati ottenuti nelle rispettive piazze, quando un allenatore decide di ritornare in una piazza calda come Foggia o Salerno, vuol dire che è stato effettivamente lasciato qualcosa di profondo e vero anche a livello umano».