Si è conclusa con la brutta sconfitta di Catanzaro il quarto mandato di Stefano Colantuono sulla panchina della Salernitana. Il trainer ex Udinese, Bari ed Atalanta non è riuscito a svoltare le sorti dei granata.
Colantuono, fatal granata
Stefano Colantuono, che con grande professionalità e abnegazione per la quarta volta in carriera si è messo a disposizione della Salernitana, non è riuscito a svoltare il trend negativo che affligge il team granata ormai dalla gara esterna di Palermo.
Durante la conferenza stampa di presentazione, seppur non sbilanciandosi apertamente in vista dell’imminente gara di Reggio Emilia contro il Sassuolo, il mister aveva già preannunciato cambiamenti a stretto giro nella formazione iniziale e nell’atteggiamento della squadra. Pronti-via, al netto di due errori difensivi clamorosi che hanno spianato la strada del doppio vantaggio ai neroverdi, ecco la prima pesante sconfitta del suo mandato. Sonoro 4-0 senza troppa storia e Salernitana completamente in balia degli emiliani per quasi tutta la durata dell’incontro.
Cambi tattici
La Salernitana di Giovanni Martusciello, sollevato dall’incarico con una media che grossomodo gravitava intorno al punto a partita, aveva una precisa identità di gioco: faceva circolare palla in maniera ossessiva e tentava, non senza qualche difficoltà, di tenere sempre il pallino del gioco in mano. Con Colantuono è cambiato praticamente tutto: durante il suo mandato, pur mantenendo costante l’alto tasso di sterilità in avanti, la Salernitana ha continuato a subire gol a grappoli rinunciando a quella che era stata, sin dal ritiro, l’impring offensivo del trainer toscano. La Salernitana con Cola, di fatto, ha visto paradossalmente ancor meno la porta rispetto a prima.
Il sistema di gioco
Stefano Colantuono ha adottato la ferma volontà e il fermo credo del 3-5-2 e del 3-4-2-1. Il passaggio alla difesa a tre, con undici reti al passivo in sole sette gare, non ha sortito gli effetti sperati. Non sono diminuiti nemmeno gli errori individuali che hanno portato in dote una rete avversaria: la difesa resta un tendine di Achille non indifferente della compagine granata.