Ai microfoni di SalernoSport24 c’è Ciro Ferrara, che con le sue esperienze da giocatore e collaboratore sia nella Salernitana che nella Juve Stabia, ha dato il suo punto di vista sul match di domenica pomeriggio. La 17ª giornata di Serie B vedrà scontrarsi il Cavalluccio e le Vespe, che daranno vita dopo diversi anni a quello che è un derby campano molto sentito.
Ciro Ferrara: “Colantuono dà solidità”
Sono stati diversi i temi trattati con Ciro Ferrara, che lo hanno visto discutere dell’attualità granata, parlando del derby tra Salernitana e Juve Stabia, della situazione e programmazione della stagione dei granata, per poi concludere con un opinione sull’arrivo di mister Colantuono in panchina.
Cosa ne pensa del momento della Salernitana, dopo queste ultime partite che sembrano di ripresa dove le precedenti uscite andate male?
«È difficile commentare ad oggi. Quando si sarà consolidata la posizione in classifica si potrà parlare di un vero e proprio cambiamento in atto. Al momento è ancora troppo poco quello fatto vedere con entrambi gli allenatori. Anzi, anche col cambio non ci è stata una svolta vera e propria. Tra l’altro si deve prestare attenzione anche perché il campionato di B é un campionato interessante su alcuni fronti ma allo stesso complicatissimo su altri.
La Salernitana non si è preparata bene per questa stagione, e soprattutto per raggiungere certi obiettivi entro un lasso di tempo definito. Per ora ha dovuto resistere e non tracollare, vendere e fare mercato. Il tutto però senza un piano con obiettivi specifici, ed ad oggi sta pagando proprio questo. Sia ben chiaro, non ha una cattiva rosa, anzi. Un ambiente come quello salernitano è difficile da raddrizzare ma Colantuono, seppur appena arrivato, sta provando a raddrizzare la situazione e a dare una solidità alla squadra. E detto sinceramente me lo auguro.
Sportivamente, ora come ora, la Salernitana deve mantenere la Serie B perché è la categoria minima che una piazza come questa merita, oltre che ambire ad un dignitoso saliscendi dalla massima serie come fanno tante squadre. La cosa, però, è complicata anche fuori dal campo, come dimostrato dalla situazione Iervolino. Spero che questo non influenzi la rosa, anche se è chiaro che un minimo queste voci possano influenzare anche l’ambito puramente sportivo dei granata».
Cosa pensa di Colantuono, e secondo lei cosa può dare la sua figura a Salerno ed alla Salernitana?
«Colantuono è sempre stato un ottimo allenatore. Magari non aggiornato al calcio d’oggi perché è stato fuori dal giro che conta. La scelta dimostra che non si punta ad un vero e proprio obiettivo, ma che è più di carattere economico sfruttando quello che si ha in casa. Detto questo, è chiaro che non è l’ultimo arrivato ed anche sul piano tattico sa mettere la squadra in campo e dare solidità come abbiamo visto nelle ultime uscite. Per ora ci vuole tempo: due risultati non indicano che questa sia la strada giusta. Serve, però, dare continuità di risultati e fiducia alla squadra. Non a caso nessuno della squadra ha reso secondo le sue reali potenzialità ed ad oggi quello che serve è metterli nelle condizioni di poterlo fare».
Per quanto riguarda, invece, il derby, che ambiente si aspetta all’Arechi e che partita immagina?
«Innanzitutto già parlare di derby è bello perché al Sud ci sono poche squadre nelle categorie che contano. Quindi questo derby è sicuramente motivo di orgoglio ed emozione. Purtroppo ora si pensa anche ai fattori extra sportivi, con la tensione tra le due tifoserie, e con le difficoltà nell’ambiente salernitano che portano ad avere difficoltà di immaginazione su quello che sarà il clima allo stadio “Arechi” domenica pomeriggio.
Sul campo, invece, la squadra che rischia di più è proprio la Salernitana. La Juve stabia è una squadra sbarazzina, in un buon momento di forma e che non ha timore di affrontare i granata a viso aperto. La Salernitana, dal canto suo, deve essere fortemente trascinata dal pubblico ed osare, perché tra le due è quella che ha più bisogno di punti».
Qual è il suo consiglio ad i ragazzi che si vogliono lanciare nel momento del calcio oggi?
«Purtroppo oggi il mondo del calcio è difficile. Da quando sono entrato io è tanto, e con esso la sua mentalità. L’obiettivo di tutti i ragazzi è quello di metterci sempre la passione, che alla fine è ciò che consente di portare risultati migliori e trascina il giovane. Oggi il calcio guarda, e tanto, i risultati. C’è troppa seriosità su questo Sport e per questo i numeri continuano ad essere importanti anche per la crescita di un ragazzo.
Non dobbiamo, comunque, dimenticarci che è spettacolo. E già la situazioni di domenica, che non porterà tifosi della Juve Stabia a Salerno, è un qualcosa che fa male al calcio. Ci vuole sempre pubblico. Il calcio è spettacolo e senza pubblico si perde la vera essenza di esso. Mi auguro solo che chi continua ad avvicinarci al calcio continui a farlo per passione e non per una questione economica».