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Il 2023 della Cavese: dall’inferno di Vibo al primo posto

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Recap dell’anno 2023 della Cavese. Gioie e dolori hanno costellato l’anno blufoncé, ma attualmente gli uomini di mister Cinelli vivono un buon periodo.

Cavese: Anno terminato da capolista del girone G

Si sta per chiudere un 2023 dai due volti per la Cavese. Due volti completamente opposti per la squadra di Cava de’ Tirreni.

La prima parte del 2023 blufoncé si è aperta con la ferita del derby con la Nocerina arrivata alla fine del 2022 che aveva portato alcuni strascichi. Il pareggio al 90′ firmato Bubas ad Altamura fa capire una cosa: la Cavese dopo il derby ha perso la bussola. La conferma la si ha la gara successiva dove gli aquilotti impattano per 1-1 contro l’Afragolese scatenando l’ira dei tifosi metelliani che chiedono la testa di Emanuele Troise.

Vantaggio dilapidato e scontro diretto alla prossima con il Barletta con soli +2 di vantaggio, quando si era chiusi il 2022 a +7 dalla seconda della classe.

La Cavese arriva in quel di Barletta, in un Puttilli stracolmo di gente di fede biancorossa pronta ad esultare per il sorpasso, gli aquilotti invece, sospinti da 500 anime arrivate da Cava cercano di ribaltare le paure iniziali.  L’inizio però è tragico. Errore grossolano di Colombo che spazza addosso a Matteo Di Piazza (destino visto che ora veste la maglia della Cavese) e insacca per il vantaggio dei pugliesi. Non si scompongono i nostri che nel secondo tempo riescono a pareggiare la gara con Emmanuel Cuomo che dal limite dell’area insacca un super gol facendo esplodere i 500 del settore ospiti.

Dopo Barletta inizia un altro campionato per gli aquilotti

Il campionato continua con la Cavese che sbanca Matera, impatta nello scontro diretto con il Nardò e pareggia per 1-1 con il Fasano. Da questa gara cambia il campionato metelliano. In sei gare gli aquilotti riescono a vincerle tutte non senza qualche patema. Battuto il Gladiator per 5-3, Molfetta in trasferta per 1-2, clamorosa vittoria a Bitonto per 1-2 firmata Foggia e Gagliardi. Lavello, Gravina e Francavilla ci accompagnano ad affrontare le ultime quattro giornate con sei punti di vantaggio dalla seconda.

Ad aprile si va a sfidare il Casarano. Si va di nuovo sotto per un errore stavolta della difesa, ma gli aquilotti non demordono e trovano ancora il pari con Cuomo e vanno vicini alla settima vittoria consecutiva ma un super Carotenuto dice no su Gagliardi, respinta che ora come ora con un esito diverso staremmo parlando di un’altra cosa.

L’inizio del declino: Martina e la sconfitta nello spareggio

La Cavese la domenica successiva ospita il Martina e sospinta da circa 4000 tifosi va alla ricerca di una vittoria che poteva valere mezza Serie C visto anche lo scontro diretto tra Nardò e Brindisi della stessa giornata. Ma gli aquilotti clamorosamente sbandano e perdono per 1-2 contro i pugliesi riaprendo il campionato, complice la vittoria esterna del Brindisi ai danni del Nardò. Gli aquilotti, però hanno una ghiotta possibilità: vincere a Brindisi significherebbe Serie C, pareggiare, invece darebbe un ulteriore match point contro i cugini della Nocerina, una sconfitta avrebbe portato i metelliani nel baratro di un’eventuale spareggio.

Come sempre, purtroppo il fato non è clemente nei confronti degli aquilotti che dopo un ottimo primo tempo dove più volte avrebbero meritato il vantaggio vengono sconfitti per 1-0 dal Brindisi, battuti anche da una scelta arbitrale assurda visto l’evidente tocco di un calciatore del Brindisi in un contrasto tra Lomasto e Dammacco. Sirri manda in paradiso il Brindisi e manda nel terrore la Cavese.

Terrore che viene per poco cancellato dalla vittoria tennistica per 6-1 contro la Nocerina. Foggia e compagni fanno in un sol boccone dei cugini rossoneri, metelliani che pochi minuti hanno cullato in sogno di andare in Serie C direttamente sperando in uno stop del Brindisi contro il Gladiator, sogno durato meno di 45 minuti.

Tremila tifosi aquilotti invadono Vibo ma non basta

Si va allo spareggio: si sceglie Vibo, dopo una settimana travagliata per quanto riguarda la disputa del match. Oltre 3000 persone invadono la città calabrese, i tifosi ci credono, forse è il momento giusto per esultare.

Anche qui, la gara inizia nel migliore dei modi. Aquilotti che dominano la prima parte di gara, Brindisi che gioca solo di rimessa ma grazie ad un contropiede i pugliesi puniscono la Cavese e i metelliani non riescono più a rialzarsi.

Opoola raddoppia nel secondo tempo, gli aquilotti cadono nelle fiamme dell’inferno. I tifosi scontenti costringono tramite un lancio di fumogeni la sospensione del match. Si ritorna a giocare l’arbitro concede 18 minuti di recupero più altri 12-13 minuti, la speranza c’è, la Cavese potrà giocare un nuovo secondo tempo. Ciro Foggia insacca per la rete della speranza, Gagliardi va vicino al pari, ma in contropiede Felleca (altro calciatore presente nella nostra rosa attuale) chiude i giochi. La Cavese che aveva comandato il girone H per almeno 30 giornate non vincerà il campionato mandando nello sconforto una città intera.

La ripresa: tanti dubbi sul club metelliano

A Vibo è successo qualcosa che difficilmente accade e chi ha la Cavese nel cuore non potrà mai dimenticarlo. É qualcosa che si avvicina a chi ha vissuto la tragedia di Pistoia o il gol di Mastronunzio al 95′.

Nessuno ha voglia di parlare, tante persone con le lacrime agli occhi, molte le persone che affermano di non voler seguire più la Cavese. I play-off sono una lente decaduta dell’ormai cadavere blufoncé: vittoria in semifinale con il Casarano, sconfitta con il Nardò, inutile o meno non sta a noi dirlo, probabilmente saremmo potuti rientrare dalla porta di servizio in terza serie ma ormai era troppo tardi.

La Cavese ha bisogno di un cambio radicale ed immediato. Il silenzio societario preoccupa, le piazze vicine effettuano colpi da 90 nemmeno a mercato iniziato. Con gli addii di Troise e Fusco, si fa un reset incredibile. Tutti vogliono cancellare quel 14 maggio 2023.

Arrivano Cinelli e Logiudice: squadra totalmente rivoluzionata

Via Troise, parte un toto allenatore incredibile: Ferraro, Ragno, l’evergreen Campilongo, alcune scommesse come De Giorgio, Fabbro e via dicendo, ma il direttore Logiudice alla sua presentazione affermerà che Daniele Cinelli, allenatore del Messina, semi sconosciuto e reduce da una salvezza miracolosa con i peloritani ma da secondo allenatore di Ezio Raciti sarà il nuovo allenatore della Cavese.

Non parte l’entusiasmo in città: gli arrivi della nuova Cavese non convincono. Rimangono Foggia, Magri e Cuomo, altri scappano venendo coperti d’oro da altre società. Arrivano un gran numero di giovani ed è lì che la Cavese viene etichettata come “Juniores”, tanti giovani pochi over come si fa a puntare a vincere il campionato?  Arrivano i vari Buschiazzo, Felleca, Addessi e via dicendo. Si arriva a settembre e si chiude il mercato con i Piovaccari, Konate e Urso, lo scetticismo vive sovrano a Cava; la gente non crede ad un campionato di vertice. La Cavese viene inserita nel girone G insieme a Nocerina e San Marzano candidate numero 1 alla promozione.

Il Girone G: la Cavese non convince

Il primo step va in favore degli aquilotti. Si batte 2-0 la Romana, soffrendo in una maniera immonda nel secondo tempo, ma contano i tre punti. Si va a Cassino dove arriva la prima sconfitta stagionale, match giocato male ed arrivano anche le prime critiche. Si torna in casa con il Sassari, si vince per 2-0 ma anche qui si soffre, ma si arriva al risultato. Si va ad Ischia, si parte bene, ma poi si va sotto per 2-1 ma l’immenso cuore blufoncè butta il cuore fuori dal petto e sbanca l’isola per 2-3. Ma il chiacchericcio è alto, la Cavese non piace nonostante porti il risultato a casa.

Ed è qui che probabilmente si arriva al punto cruciale dell’annata attuale. Una Cavese confusa, che non effettua un tiro in porta viene battuta dall’Atletico Uri per 0-1, tantissimi i fischi che arrivano dal Lamberti e tanti che chiedono la testa di mister Cinelli, reo di non aver dato un’identità alla squadra. La gara successiva è fondamentale si gioca a Santa Maria Capua Vetere ed è lì che la Cavese cambia pelle.

Il flop con l’Uri e l’inizio della rivoluzione cinelliana

Dal 4-2-3-1 si passa al 3-5-2 è la musica sembra cambiare: si batte il Gladiator per 1-3. Si vince con Trastevere, Ostiamare e il derby con la Nocerina, si soffrendo in alcune fasi ma nel giro di un mese la Cavese sembra avere quella consapevolezza che prima non aveva. Si pareggia con la Nuova Florida, altre due vittorie consecutive con Flaminia e Budoni prima di arrivare allo scontro diretto con la Sarrabus Ogliastra.

La Cavese impatta sulla traversa di Di Piazza e sul gol mancato di Felleca, ma dà un grande segnale al campionato. La squadra di Cinelli è viva ed è la squadra più continua, le altre squadre perdono terreno. Altre tre vittorie consecutive per la banda di Cinelli e Logiudice: Cynthia, Anzio e Boreale più il pari di San Marzano fanno chiudere il 2023 degli uomini in biancoblù a 39 punti, campioni d’inverno, a più 9 dalla Sarrabus e a più 10 dalla Romana, nostra prossima avversaria.

Alcuni numeri della Cavese di mister Cinelli

Media punti/partita: 2,29
Seconda Miglior difesa: 10 gol
Terzo miglior attacco: 26 reti
Maggior numero di vittorie complessive: 12
Minor numero di sconfitte: 2 (pari merito col San Marzano)
Miglior differenza reti: +16
Maggior numero di punti in casa: 22
Maggior numero di punti in trasferta: 17
Maggior numero di vittorie in casa: 7
Maggior numero di vittorie in trasferta: 5
Minor numero di reti subite in casa: 4

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Ugo D'Amico
Ugo D'Amico
Classe 1996, giornalista pubblicista dal 2022 e prossimo alla laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Nato praticamente con una palla tra i piedi, ma vista la scarsa qualità il sogno ora è di raccontare le mille emozioni che regala quel magico prato verde. Sono cresciuto seguendo le gesta di: Del Piero, Buffon, Ronaldo, Messi e tanti altri. Appassionato di calcio locale, passione che permette di capire a 360° le innumerevoli sfaccettature che sono presenti in questo fantastico mondo.

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